IÈCCULE
Fune corta e sottile usata per fissare il carico sul basto (mmuaste).
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Veramente singolare questo termine dialettale che, tradotto letteralmente, vuol dire “erba tosta”. La particolarità dell’espressione consiste nel fatto che essa è il tentativo di trasformare in forma gergale il termine italiano batosta.
C’è da dire che la scelta della rispettiva parola dialettale è sicuramente appropriata in quanto rende perfettamente l’idea di quello che può essere una grave contrarietà o un problema insormontabile: un’erba dura, difficile da masticare e/o da digerire.
Modi di dire:
"E chi zi l’aspittave ‘sta iervatoste!?" (e chi se l'aspettava questa batosta!?
);
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IESTE
IÈCCHECE
Qui intorno, qui vicino. Deriva dall’unione dei due termini latini hic (qui, in questo luogo) e iste (costui, costei, questa cosa). Modi di dire:
"ieste abballe" (laggiù, non molto lontano;
“ieste ammonte” (lassù, non molto lontano);
“iècchece attùorre” (qui intorno).
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INTILESCHE
INTILISCHE
Dicesi di persona che indossa vestiti leggeri anche quando le condizioni atmosferiche sono proibitive. Potrebbe anche significare “vestito leggero”. Inoltre, in alcuni casi, il termine viene usato per indicare il “freddo pungente”.
Termine formato dalle due parole cinto (o centina) e lisca. Infatti, la prima parte della parola dialettale “inti” potrebbe essere la trasformazione del vocabolo cinto derivante dal verbo cingere che nel dizionario etimologico è definito come circondare, cingere attorno e, per estensione, vestire.
Sempre nel dizionario etimologico troviamo che la parola lisca è descritta come “materia legnosa che cade dal lino e dalla canapa quando si maciulla o si pettina. Dicesi anche di quelle piccole spine, acute e flessibili, che si trovano in certi pesci. In maniera figurata vuol dir anche "minima cosa". Modi di dire:
"Addò ha da i ‘nchi sa intileschE?" (dove devi andare vestito così leggero?)
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INTISITE
Tremare dal freddo, intirizzito. Deriva chiaramente dalla parola tisi (dal greco phthisis, consunzione). Com'è noto tale malattia (chiamata anche tubercolosi) determina un lento deperimento dell'ammalato che assume un aspetto smunto tale quindi a chi si rannicchia nei vestiti per ripararsi dal freddo. Modi di dire:
"Mi so' 'ntisite pi lu fridde" (mi sono intirizzito per il freddo);
"nchi stì scarpitelle mi zè 'ntisite li piete" (con queste scarpette mi si sono intirizziti i piedi).
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INUOCCHIE
Ginocchio. Modi di dire: iesse a ringrazià la Madonne a inuòchhìere strascinune (andrei a ringraziare la Madonna trascinandomi sulle ginocchia).
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Indica la quantità contenuta nelle due mani raccolte. Il corrispettivo termine in italiano è giumella o giomella che deriva dall’alterazione della parola latina gemellus (diminutivo di geminus, doppio). Modi di dire:
" Ci so' misse n'altra iummelle di farine" (ho aggiunto un'altra giumella di farina);
"mi so firmate a lu vallone a vèveme 'na iummella d'acche" (mi sono fermato al ruscello a bere una giumella d'acqua)
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IUNCE
Giunco.
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