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ADDÒ MANCHE LU PANE E LU VINE CI STA’ LA REJA CANINE.
(DOVE MANCA IL PANE ED IL VINO C’È LA RABBIA CANINA)
IN UNA FAMIGLIA IN CUI MANCA IL NECESSARIO PER VIVERE È PIÙ FACILE CHE AVVENGANO CONTRASTI E LITIGI ANCHE PER I MOTIVI PIÙ BANALI.
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ACCA FINE TRAPANE LA SCHINE
(LA PIOGGIA SOTTILE TRAPASSA LA SCHIENA)
IL RIFERIMENTO IN QUESTO CASO NON È SOLTANTO ALLA PIOGGIA CHE, ANCHE SE SOTTILE, SPESSO È LA PIÙ INSIDIOSA PERCHÉ PENETRA FIN NELLE OSSA, MA ANCHE A QUELLE PERSONE CHE CON IL LORO MODO DI FARE MANSUETO NASCONDONO BEN ALTRE INTENZIONI.
COME DIRE: L’ACQUA CHETA CORRODE I PONTI.
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MEGLIE LA LAGNE CHI LA ROGNE
(MEGLIO LA LAGNA CHE LA ROGNA)
È PIÙ FACILE LAMENTARSI CHE AFFRONTARE I PROBLEMI, LE ROGNE.
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È LA ANGHE CHI PORTE LA CIANCHE
(È LA MASCELLA CHE PORTA LA GAMBA)
IL SOSTENTAMENTO È LA COSA PIÙ IMPORTANTE SE SI DEVE LAVORARE; SE NON SI MANGIA NON SI PUÒ NEPPURE STARE IN PIEDI.
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HA LITICHIETE LA LUNE NCHI L SOLE E QUANTA ZI NE' DITTE A LA CONTRORE
(LA LUNA HA LITIGATO CON IL SOLE E QUANTE SE NE SONO DETTE ALLA “CONTRORA”)
PROVERBIO RIFERITO SOLITAMENTE AI CONTRASTI ESISTENTI TRA SUOCERA E NUORA. NELLA LEGGENDA CHE RACCONTA DEL LITIGIO TRA IL SOLE E LA LUNA OGNUNO DEI CONTENDENTI VOLEVA ESSERE RICONOSCIUTO COME IL MIGLIORE PER VIA DELLE PROPRIE QUALITÀ, MA SULLA TERRA, ENTRAMBI, ERANO APPREZZATI PER QUELLO CHE SINGOLARMENTE SAPEVANO TRASMETTERE IN TERMINI DI SIA DI COINVOLGIMENTO EMOTIVO CHE DI UTILITÀ PRATICA. IL SOLE E LA LUNA CONVIVONO TRANQUILLAMENTE DAL GIORNO IN CUI OGNUNO HA CAPITO QUAL ERA IL PROPRIO RUOLO E NON HA PIÙ INVASO LA SFERA DI COMPETENZA DELL’ALTRO. UN PO’ COME DOVREBBE ACCADERE TRA SUOCERA E NUORA.
LA CONTRORA È UN TERMINE DIALETTALE CON CUI SI INDICANO LE PRIME ORE DEL POMERIGGIO, QUELLE DEDICATE SOLITAMENTE AL RIPOSO O ALL’OZIO.
I LITIGI TRA SUOCERA E NUORA SONO TALMENTE IMPROVVISI E VIOLENTI DA TRASCINARSI O DA SCOPPIARE ANCHE NELLE ORE PIÙ TRANQUILLE DELLA GIORNATA.
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ANIMA SI, ANIMA CRITE
(ANIMA SEI, ANIMA CREDI)
SE È VERO CHE HAI UN’ANIMA DEVI COMPORTARTI DI CONSEGUENZA E DEVI QUINDI COMPRENDERE E RISPETTARE GLI ALTRI.
COME DIRE: LE TUE ESIGENZE E LE TUE NECESSITÀ, POSSONO ESSERE ANCHE LE ESIGENZE E LE NECESSITÀ DEGLI ALTRI. ESSE MERITANO, QUINDI, RISPETTO E COMPRENSIONE.
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NIN FA MALE CH'È PICCATE, NIN FA BENE CH'È SPRICATE
(NON FARE DEL MALE CHÉ È PECCATO, NON FARE BENE CHÉ È SPRECATO)
È GIUSTO E CORRETTO NON FARE DEL MALE, MA BISOGNA ANCHE AVERE L'ACCORTEZZA DI NON ESAGERARE TROPPO NEL FARE DEL BENE: LA MAGGIOR PARTE DELLE VOLTE NON È APPREZZATO NELLA GIUSTA MANIERA.
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NGHI 'NA BOTTA SOLE L'ALBERE NIN ZI TAGLIE
(L'ALBERO NON SI ABBATTE CON UN SOLO COLPO D'ASCIA)
GLI OBBIETTIVI SI RAGGIUNGONO ANCHE CON MOLTA PERSEVERANZA.
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A LA CANILORE, NIN CI NENGHE E NIN CI CHIOVE. NU MINIME SULITIELLE STAME A LU FUNNE DI LU VIERNE. MA SI CI STA' LU SULONE LU VIERNE È SCIUTE FORE. ARISPUNNETTE SANTE BIASCE: "LU VIERNE ANCORA TRASCE".
(ALLA CANDELORA, NON CI NEVICA E NON CI PIOVE. UN MINIMO SOLICELLO E SIAMO IN PIENO INVERNO. MA SE C'È IL SOLE CALDO, L'INVERNO È USCITO FUORI. RISPOSE SAN BIAGIO, IL 3 FEBBRAIO: L'INVERNO ANCORA DEVE ARRIVARE.)
RAMMENTIAMO CHE LA CANDELORA SI FESTEGGIA IL 2 FEBBRAIO, MENTRE SAN BIAGIO IL GIORNO 3 DELLO STESSO MESE.
DI QUESTO PROVERBIO NE ESISTONO DIVERSE VERSIONI. QUELLA QUI PROPOSTA È LA PIÙ ELABORATA E L'UNICA CHE CHIAMA ADDIRITTURA IN CAUSA SAN BIAGIO.
INTERESSANTE IL TERMINE "TRASCE" (ENTRA) UTILIZZATO PER FARE RIMA CON "BIASCE" (BIAGIO) E CHE È DI CHIARA ORIGINE PARTENOPEA. È, INFATTI, NOTO CHE NELLA FORMA DIALETTALE FALLESE PER IL VERBO ENTRARE È UTILIZZATO IL TERMINE MOLTO PIÙ SEMPLICE "'NTRA" .
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CHI CUMMERCE CAMPE E CHI FATIJE MORE.
(CHI COMMERCIA CAMPA E CHI FATICA MUORE)
IN QUESTO MOTTO CON IL TERMINE COMMERCIO NON CI SI RIFERISCE ALLA COMPRAVENDITA VERA E PROPRIA, MA AL SUO SINONIMO, TRAFFICO, INTESO COME QUALCOSA DI POCO LECITO. È CHIARO QUINDI CIÒ CHE IL PROVERBIO VUOLE SIGNIFICARE: CHI TRAFFICA, IN MANIERA DISONESTA, VIVE BENE, MENTRE CHI È COSTRETTO A LAVORARE ONESTAMENTE MUORE DI FATICA.
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JENTA TRISTE ANNUMMINUATE E VVISTE.
(GENTE TRISTA NOMINATA E VISTA)
IL PROVERBIO È INDIRIZZATO SOLITAMENTE, IN MANIERA SCHERZOSA, VERSO CHI COMPARE SULLA SCENA NEL MOMENTO IN CUI SE NE PARLA. CON LA PAROLA TRISTE IN QUESTO CASO CI SI RIFERISCE ALLE QUALITÀ MORALI DI UNA PERSONA ED AL SIGNIFICATO PIÙ NEGATIVO DEL TERMINE, QUINDI MISERO, SQUALLIDO.
COME DIRE: PARLI DEL DIAVOLO E SPUNTANO LE CORNA.
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CHI NIN FA 'DITTE DI MAMME E TATE FA MMALA FINE.
(CHI NON ASCOLTA I CONSIGLI DI MAMMA E PAPÀ FA UNA BRUTTA FINE)
OLTRE AL RIFERIMENTO ALLA SUPERIORITÀ GERARCHICA DEI GENITORI VERSO I FIGLI, IL MOTTO È ANCHE UN AMMONIMENTO A PRENDERE CONSIGLIO DA CHI HA PIÙ ESPERIENZA DI NOI.
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TURLUNDANE, TURLUNDANE LU RUTTE PORTE LU SANE.
(TURLUNDANE, TURLUNDANE IL ROTTO TRASPORTA IL SANO)
IL PROVERBIO È USATO PER INDICARE UNA SITUAZIONE IN CUI UNA PERSONA IN CONDIZIONI FISICHE NON OTTIMALI TENTA DI AIUTARE QUALCUNO PIÙ IN FORMA DI LUI.
IL MOTTO È APPLICABILE ANCHE CON RIFERIMENTO AD UNA SITUAZIONE ECONOMICA DOVE CHI È PIÙ MALE IN ARNESE TENTA, INUTILMENTE, DI RISOLLEVARE LE SORTI DI CHI, ALMENO APPARENTEMENTE, È PIÙ FORTUNATO.
C'È DA AGGIUNGERE CHE IL NOME "TURLUNDANE" PROBABILMENTE NON È USATO SOLTANTO PER UNA QUESTIONE DI METRICA.
DURLINDANA È, INFATTI, LA SPADA DI ORLANDO, PALADINO DEL RE DEI FRANCHI CARLO MAGNO. IN PARTICOLARE LA SPADA È ANCHE CITATA NELL'ORLANDO FURIOSO DI LUDOVICO ARIOSTO, POEMA IN CUI C'È UN ORDINE DELLE COSE CAPOVOLTO E QUESTO SPIEGA PROBABILMENTE IL PROVERBIO FALLESE. IN SOSTANZA È COME DIRE "LE SPADE STANNO APPESE E I FODERI COMBATTONO", CHE È POI UN DETTO PARTENOPEO.
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L'UOVE LU SANGHE ARIMETTE. FÀ CHIÙ N'UOVE CHI 'NA PANETTE.
(L'UOVO METTE SANGUE. FA PIÙ UN UOVO CHE UNA PAGNOTTA DI PANE)
PROVERBIO CHE ESALTA LE PROPRIETÀ SALUTARI DELL'UOVO E CHE AVVALORA LA CONVINZIONE CHE L'UOVO CONTIENE PIÙ SOSTANZE NUTRITIVE DI UN'INTERA PAGNOTTA DI PANE. IL PROVERBIO È STATO PROBABILMENTE CONIATO NEI TEMPI IN CUI L'UOVO ERA L'UNICO SOSTENTAMENTO CHE LE FAMIGLIE POTESSERO PERMETTERSI.
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LA CARNE ZI VENNE A LA CHIENCHE.
(LA CARNE SI VENDE IN MACELLERIA)
PER ACQUISTARE QUALCOSA È NECESSARIO RIVOLGERSI AL NEGOZIO ADATTO, MA ANCHE PER OTTENERE FAVORI O CONSIGLI BISOGNA NECESSARIAMENTE RIVOLGERSI A CHI È IN GRADO DI AIUTARTI O È PIÙ ESPERTO DI TE.
PER L'ETIMOLOGIA DELLA PAROLA "CHIENCHE" (MACELLERIA) VEDI ALLA RUBRICA "IL DIZIONARIO" SU QUESTO SITO.
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ANCORA NIN È PRENE MARIANNE E GIÀ ONNE SPASE FASCIATURE E PIENNE.
(ANCORA NON È INCINTA MARIANNA E GIÀ HANNO STESO AD ASCIUGARE FASCE E PANNOLINI)
MOTTO USATO A DIVERTITO COMMENTO VERSO CHI SI PREDISPONE A COMPIERE UN'AZIONE CON EVIDENTE ECCESSIVO ANTICIPO.
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CHI CAMPE STURTARIELLE CAMPA BUNARIELLE, CHI CAMPE DIRITTE CAMPE AFFLITTE.
(CHI VIVE UN PO' STORTO VIVE BENINO, CHI VIVE DIRITTO VIVE AFFLITTO)
CHI VIVE DI SOTTERFUGI E D'ESPEDIENTI RIESCE SEMPRE A SBARCARE IL LUNARIO. CHI, AL CONTRARIO, TENTA DI VIVERE IN MODO CORRETTO INCONTRERÀ SEMPRE MOLTE DIFFICOLTÀ SUL SUO CAMMINO.
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CHI TI VO' BBENE VÉ A LA CASE, CHI TI VO' MALE TI MANNE A CHIAMÀ.
(CHI TI VUOLE BENE VIENE A CASA, CHI TI VUOLE MALE TI MANDA A CHIAMARE)
CHI TI STIMA E GRADISCE LA TUA PRESENZA VIENE SPESSO A TROVARTI ANCHE (E SOPRATTUTTO) QUANDO SEI IN DIFFICOLTÀ, AL CONTRARIO, CHI NON TI APPREZZA, NON SOLO TI FA CHIAMARE DA UN TERZO, MA T'INCONTRA SOLTANTO PER DENIGRARTI.
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LA FATIE DI LA FÈMMENE NIN Z'APPENNE.
(IL LAVORO DELLA DONNA NON SI APPENDE)
I LAVORI DOMESTICI SVOLTI DALLA DONNA, PUR ESSENDO IMPORTANTI E MOLTO FATICOSI, NON SONO MAI RICONOSCIUTI (NON SONO APPARISCENTI.
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ADDIRRIZZE LA CAMPANE NCHI LU INUOCCHIE.
(AGGIUSTA LA CAMPANA CON IL GINOCCHIO)
PROVERBIO CITATO QUANDO SI VUOLE EVIDENZIARE CHE IL RIMEDIO UTILIZZATO È INADATTO AL MALE CHE SI STA CERCANDO DI CURARE.
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APRILE FA LU FIORE E MAGGE FA L'UNORE.
(APRILE FA IL FIORE E MAGGIO FA L'ONORE)
APRILE È IL MESE IN CUI LA NATURA SI RISVEGLIA E LE PIANTE COMINCIANO A FIORIRE, MA È IN MAGGIO CHE S'INCOMINCIANO A VEDERE I PRIMI FRUTTI. IL PROVERBIO SI RIFERISCE ANCHE A CHI DALLE MOLTE PAROLE PASSA AI FATTI DIMOSTRANDO CONCRETAMENTE COSA SA FARE.
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CHI PRIME NIN PENZE, ALL'ULTIME SUSPIRE.
(CHI NON PENSA PRIMA, ALLA FINE SOSPIRA)
CHI PARLA SENZA AVER PRIMA RIFLETTUTO POI SE NE PENTE.
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ADDÒ CI STA LU DOMMINE SUBBISCHE NIN MANCHE MAI LU PANE FLISCHE.
(DOVE C'È IL "DOMINUS VOBISCUM" NON MANCA MAI IL PANE FRESCO)
È ANTICA CREDENZA POPOLARE CHE NELLE CASE IN CUI ABITI O ENTRI (PER FREQUENTARLA) UN COMPONENTE DEL CLERO NON MANCHI MAI IL BUON SOSTENTAMENTO MATERIALE. ERA, INFATTI, RITENUTO, CHE LA PROFESSIONE DEL MINISTRO DI DIO FOSSE MOLTO REMUNERATIVA IN MANIERA INVERSAMENTE PROPORZIONALE AL LAVORO SVOLTO.
INTERESSANTISSIMA LA CONTRAZIONE DELLA FRASE RITUALE LATINA DOMINUS VOBISCUM (IL SIGNORE SIA CON VOI) UTILIZZATA DAI MINISTRI DI DIO PER SALUTARE I PROPRI FEDELI, IN DOMMINE SUBBISCHE, FORSE OPPORTUNAMENTE MODIFICATA PROPRIO PER CONSENTIRE LA RIMA CON "PANE FLISCHE" (PANE FRESCO).
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LU PUORCHE PULITE NIN Z'INGRASSE MAJE.
(IL MAIALE PULITO NON INGRASSA MAI)
CHI SI COMPORTA IN MANIERA PULITA E ONESTA NON OTTERRÀ MAI GRANDI RISULTATI NELLA PROPRIA VITA, DOVE, INVECE, PER POTER PRIMEGGIARE, OCCORRE SPESSO COMMETTERE INFAMIE. LO STESSO ACCADE PER IL MAIALE CHE, SOLO SE VIVE ROTOLANDOSI NELLA MELMA DEL PORCILE, PROSPERA E S'INGRASSA.
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FIBBRALE, FIBBRARUOLE, OGNI 'ALLINE FETE L'UOVE.
(FEBBRAIO, FEBBRAIUOLO, OGNI GALLINA FA LE UOVA)
COM'È NOTO, NEI MESI DI GENNAIO E FEBBRAIO, LE GALLINE RICOMINCIANO A FARE LE UOVA CHE, SE COVATE, SI SCHIUDERANNO IN PRIMAVERA.
PARTICOLARMENTE INTERESSANTE È IL TERMINE "FETE, FETARE" CHE, COME GIÀ SPIEGATO NEL "DIZIONARIO" DI QUESTO SITO, DERIVA DALL'AZIONE DEL "PRODURRE FETI" (DAL LATINO FETUS).
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LA BILLEZZE NIN FA VULLÌ LA PIGNETE.
(LA BELLEZZA NON FA BOLLIRE LA PIGNATTA)
CONSIDERATI I TEMPI CHE CORRONO, DIPENDE DALLA BELLEZZA DI CHI E DA COM'È USATA.
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DOPPE LI FESTE: SACCOCCE VUÒJETE E MMALE DI TESTE.
(DOPO LE FESTE: TASCHE VUOTE E DOLORI DI TESTA)
DURANTE LE FESTE (QUALUNQUE ESSE SIANO) SI TENDE A SPENDERE CON MOLTA PIÙ FACILITÀ SENZA PENSARE CHE, FINITI I FESTEGGIAMENTI, RESTANO I PROBLEMI ECONOMICI ED I RELATIVI PENSIERI.
DA NOTARE, IN QUESTO PROVERBIO, LA "LICENZA POETICA" RIGUARDANTE LA RIMA DI "FESTE" CON "TESTE". SOLITAMENTE, INFATTI, LA TESTA, NELLA FORMA DIALETTALE FALLESE, È COMUNEMENTE CHIAMATA "COCCE", MA LA RIMA DOVE SAREBBE FINITA?
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A CHI NIN TÈ FIGLIE, NIN CI I' NÉ P'AIUTE NÉ PI CUNZIGLIE.
(DA CHI NON HA FIGLI, NON ANDARCI NÉ PER AIUTO NÉ PER CONSIGLIO)
SOLTANTO CHI HA FIGLI E CHE QUINDI HA LA NECESSARIA ESPERIENZA DI VITA, È IN GRADO, NEI MOMENTI DI DIFFICOLTÀ, DI DARTI IL CONSIGLIO GIUSTO.
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