LA PAPARELLE
 
E' una filastrocca che spesso i nonni raccontavano ai bimbi per intrattenerli. Tramandato di generazione in generazione, questo innocente passatempo sollecitava la partecipazione dei bambini coinvolgendoli in modo semplice ma efficace.
 
ECCHE LA FUNTANELLE A 'NDO' CI STÀ 'NA PAPARELLE QUESTA È LA FONTANELLA IN CUI C'È UNA PAPERETTA
CUSTE L'ACCHIAPPE, QUESTO LA PRENDE,
CUSTE L'ACCITE, QUESTO LA UCCIDE,
CUSTE LA SPENNE, QUESTO LA SPENNA
CUSTE LA METTE A LU TIJANIELLE QUESTO LA METTE A CUOCERE NEL TEGAMINO
E CUSTE DICE: ZI' ZI' LA VUOGLIE PURE I, ZI' ZI' LA VUOGLIE PURE I. QUESTO DICE: ZIO, ZIO, LA VOGLIO (MANGIARE) ANCH'IO, ZIO, ZIO, LA VOGLIO (MANGIARE) ANCH'IO.
 
Si invitava il bimbo a porgere la mano a palmo aperto. L'adulto vi roteava la punta di un dito provocando nel piccolo un leggero solletico e dicendo: "Ecche la funtanelle a 'ndo' ci stà 'na paparelle". Prendendo il dito pollice del bimbo l'adulto proseguiva: "custe l'acchiappe", poi l'indice "custe l'accite", poi il medio "custe la spenne", poi l'anulare "custe la mette a lu tijanielle" e poi, prendendo il mignolo e facendolo ruotare a destra e sinistra con una lieve pressione, concludeva: "e custe dice: zi' zi' la vuoglie pure i, zi' zi' la vuoglie pure i." L'ilarità provocata dal solletico e dal coinvolgimento, induceva il bimbo a mostrare nuovamente il palmo della mano per ripetere il gioco.

 

 
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