In tempi in cui certamente non si scialava, era rarissimo permettersi il "lusso" di mangiare in un ristorante o in un bar.
Quest'eccezionale occasione capitò alla moglie di un nostro compaesano il giorno in cui, dopo aver affrontato un viaggio che a lei probabilmente era sembrato lunghissimo, si recò a trovare il marito nella città in cui quest'ultimo lavorava (forse Roma o Napoli).
Non si conoscono bene i particolari della vicenda, ma si racconta che la coppia si recò a pranzo in un locale. Non doveva trattarsi di un posto particolarmente "chic" visto quello che il marito, al presentarsi del cameriere, affettando un atteggiamento di superiorità, ordinò: "Cameriere, ci porti due porchette!"
La moglie probabilmente frastornata dal viaggio e dalle tante novità, non intese esattamente ciò che il consorte volesse dire e pronunciò la fatidica frase: "Ddù purchitte?! 'Ntonie, è troppe! I nin mi li magne!" (Due maialini?! Antonio, è troppo! Io non li mangio!).
Possiamo solo immaginare quello che il cameriere pensò, ma fonti attendibili ci hanno informato sulla reazione del marito. L'uomo con l'atteggiamento tipico conferitogli dai tempi e dalla mentalità di allora concluse tutta la vicenda zittendo definitivamente la moglie con la frase: "Zitta! Scema! Zitta!"