TE' LA CASE CHIENE DI GERÀNIE

Chi sa che cosa avrà pensato colui che sentì dire questa frase!?

La persona che la pronunciò stava tessendo le lodi della casa in città appena comperata dal figlio, con le seguenti parole: "Zè ccattate nà bella case, nchi tutte li mobilie nuove, lu campanielle a la porte e li gerànie pi tutta la case: a lu gabinette, a la cucine, a mmonte pi li schiele.".

La traduzione in italiano della frase dialettale è abbastanza semplice anche per chi non conosce perfettamente l'idioma di Fallo o, meglio, è comprensibile fino al punto in cui si parla dei gerani. L'ascoltatore, infatti, non comprendendo cosa si volesse intendere con la frase "li gerànie pi tutta la case" fu costretto a chiedere, con tutti i riguardi del caso, maggiori chiarimenti in merito. La persona che parlava, certamente non giovane, ma sicuramente entusiasta della sistemazione del figlio, ripeté il concetto con la locuzione: "Te la case chiene di gerànie!".

Solo più tardi parlandone con altri comprese cosa il personaggio che aveva pronunciato la frase avesse voluto dirgli: "Ha comperato una bella casa, con tutti i mobili nuovi, il campanello alla porta e ceramiche per tutta casa: al bagno, in cucina, su per le scale.". I "gerani" non erano quindi le piante, bensì le "ceramiche" che forse, sconosciute fino a quel momento, avevano particolarmente impressionato l'estroso personaggio protagonista della nostra storiella.
GNA' DICETTE CULLE...