Questo delicatissimo fiore, meglio conosciuto dalle nostre parti come "La vijole di San Giuseppe", è forse quello che è maggiormente ricordato per il suo intenso profumo.
Deve il suo nome locale probabilmente al fatto che sboccia alla fine dell'inverno (San Giuseppe si festeggia il diciannove di marzo).
Chiunque abbia vissuto in paese ed abbia frequentato la campagna, ricorda che sul finire dell'inverno, quando le giornate si allungavano e la temperatura diventava più mite, il profumo delle viole si faceva sentire con tutta la sua intensità.
Io stesso ancora oggi ricordo come se fosse ieri, le mie scorribande da bambino lungo la "Vie di La Fonte" sul finire della stagione invernale. Continuo ad associare la sensazione dell'aria ancora frizzante dell'inverno, il tepore del primo sole primaverile e l'intenso profumo delle viole. Era lo stesso profumo che riscoprivo nelle giornate di convalescenza dalle malattie da raffreddamento quando bevevo gli infusi d'acqua calda.
Infatti, i fiori di questa pianta essiccati e mescolati alla salvia ed ai piccioli delle ciliegie, erano utilizzati per farne decotti contro la tosse, il mal di gola ed il raffreddore. |