|
MODI DI DIRE |
CONDIZIONE ECONOMICA |
È JUTE A ROME E NIN HA VISTE LU PAPE
(È ANDATO A ROMA E NON HA VISTO IL PAPA)
DICESI DI PERSONA CHE HA IMPEGNATO TUTTE LE SUE ENERGIE SU UN PROGETTO CHE POI È FINITO MALE. COME DIRE: HA FATTO TANTO E NON HA CONCLUSO NULLA. |
DICETTE LU PITTIRUSCE: NI SO’ PASSATE DI STÌ MBIRNATE!
(DISSE IL PETTIROSSO: NE HO PASSATE DI INVERNATE COME QUESTE!)
IL PETTIROSSO È UN UCCELLO CHE, NOTORIAMENTE, SVERNA NEL NOSTRO PAESE ED È QUINDI ABITUATO AI DISAGI DELLA STAGIONE FREDDA. IL MOTTO VIENE CITATO QUANDO, IN CONDIZIONI ECONOMICHE DISAGIATE, SI CERCA DI DARSI CORAGGIO. |
SCIACQUA ROSA E VIVE AGNESE
(SCIALACQUA ROSA E BEVI AGNESE)
RIFERITO A CHI SPERPERA I BENI SENZA PREOCCUPARSI NÉ DI COME SONO STATI CONQUISTATI, NÉ DEL FATTO CHE POTREBBERO ESTINGUERSI. BELLISSIMA L'IMMAGINE DI UNA ROSA CHE SPERPERA DENARI E DI AGNESE (AMICA, SORELLA) CHE BEVE SIA FISICAMENTE IL VINO CHE SIMBOLICAMENTE I BENI. |
LI SOLDE NIN LI CACHE L'IJÈSINE
(I SOLDI NON LI CAGANO GLI ASINI)
DETTO RIFERITO SOLITAMENTE A CHI TENDE AD AVERE LE MANI BUCATE ED A SPENDERE I SOLDI IN MANIERA SCONSIDERATA. È CHIARO IL RIFERIMENTO AL RACCONTO POPOLARE IN CUI SI NARRA DI UN FURBO CONTADINO CHE VENDE AD UN PREZZO ESORBITANTE IL SUO SOMARO AD UNO SPROVVEDUTO FACENDOGLI CREDERE CHE LA BESTIA, DURANTE LA NOTTE, INSIEME AGLI ESCREMENTI DEPOSITA SU UN LENZUOLO ANCHE DEI MARENGHI. |
DICETTE LU PRETE A LA BADESSE: SENZA SOLDI NIN ZI CANTE MESSE
(DISSE IL PRETE ALLA BADESSA: SENZA SOLDI NON SI CELEBRANO MESSE CANTATE)
NELLA VITA NULLA È FATTO GRATUITAMENTE: OGNI COSA, PERSINO LA PIÙ SACRA, HA UN SUO PREZZO, INFATTI, PERSINO IL SACERDOTE, CHIEDE UN CORRISPETTIVO PER LA CELEBRAZIONE DI UNA SANTA MESSA. LA FRASE È GENERALMENTE RIVOLTA A CHI PRETENDE DI OTTENERE UN BUON RISULTATO CHIEDENDO L'INTERVENTO DI QUALCUNO SENZA METTERE IN CONTO UN EVENTUALE ESBORSO DI DENARO. |
I FETE LA 'ALLINE DA LU BECCHE
(LA GALLINA GLI FA LE UOVA DAL BECCO)
SINGOLARE MOTTO PER INDICARE, METAFORICAMENTE, UNA PERSONA MOLTO FORTUNATA. PERSINO LE GALLINE PRODUCONO UNA QUANTITÀ DI UOVA TALMENTE GRANDE DA DOVERLE ESPELLERE, OLTRE CHE DALL'USUALE ORIFIZIO, ANCHE DAL BECCO. |
PRIME ZA VÌVITE LU VINE E MÒ ARRUÒCELE LU VARILE
(PRIMA SI È BEVUTO IL VINO E ADESSO ROTOLA IL BARILE)
RIFERITO A CHI, AVENDO SPERPERATO TUTTO, NON PUÒ FARE ALTRO CHE CONTINUARE A FINGERE DI ESSERE SPENSIERATO. |
MITTEME L'UASINE A CUMBIETTE
(METTIAMO L'ASINO A CONFETTI)
IL DETTO È RIFERITO A CHI, ABITUATO AD UN TENORE DI VITA SUPERIORE ALLE PROPRIE POSSIBILITÀ, NON VUOLE RINUNCIARCI ANCHE QUANDO ORMAI SI TROVA IN CONDIZIONI ECONOMICHE DISAGIATE. |
A CULLE I FETE PURE LI UALLE
(A QUELLO GLI FANNO LE UOVA ANCHE I GALLI)
DICESI DI PERSONA PARTICOLARMENTE FORTUNATA. |
NIN PÒ MANCHE SQUACCIUÀ L'OVE NGHI LA MAZZACOCCHE
(NON PUÒ NEANCHE SCHIACCIARE LE UOVA CON LA TIFA)
È TALMENTE POVERO CHE NON PUÒ PERMETTERSI NEPPURE DI SCHIACCIARE LE UOVA CON LA TIFA PERCHÉ MANCA D'ENTRAMBE LE COSE.
COM'È NOTO, LA TIFA (IN DIALETTO "MAZZACOCCHE"), È UNA PIANTA CHE CRESCE SPONTANEAMENTE NELLE ZONE PALUDOSE ED È QUINDI FACILMENTE REPERIBILE. |
CULLE, NIN ZI SPARE PI LA PRÒVELE
(QUELLO NON SI SPARA PER LA POLVERE)
È TALMENTE INDIGENTE CHE NON PUÒ NEPPURE SPARARSI: NON HA I SOLDI PER COMPRARE LA POLVERE DA SPARO.
|
È RIMASTE A LU VÈRDENE
(È RIMASTO AL VERDE)
NON È PIÙ IN GRADO DI FAR FRONTE AI SUOI DEBITORI. NON HA PIÙ DENARO. IL MOTTO NON È TIPICO SOLO DELL'ABRUZZO, MA È USATO IN TUTTA ITALIA. IL DETTO SEMBRA CHE TRAGGA ORIGINE DALLE ANTICHE CANDELE VENEZIANE CHE AVEVANO ALL'ESTREMITÀ INFERIORE UNA SPECIE DI "CALZA" VERDE. LA CANDELA CONSUMATA FINO A QUEL PUNTO POTEVA ARDERE ANCORA POCHI MINUTI.
|
NIN PÒ ARISPONNE MANCHE A LI LITANIE
(NON PUÒ RISPONDERE NEPPURE ALLE LITANIE)
È TALMENTE INDEBITATO CHE NON RIESCE A RISPONDERE A PAROLE NEPPURE ALLE PREGHIERE DEL PRETE, FIGURIAMOCI ECONOMICAMENTE AI CREDITORI.
|
TÈ LA MAGNATORA VASSE
(HA LA MANGIATOIA BASSA)
SE NELLE STALLE IL CONTADINO ALZA TROPPO LA GREPPIA, LE BESTIE FANNO FATICA AD ATTINGERE IL FORAGGIO E QUINDI A SFAMARSI. SOLO CON LA MANGIATOIA BASSA GLI ANIMALI POSSONO MANGIARE FACILMENTE.
LA FRASE SI RIFERISCE A QUELLI CHE HANNO GRANDI BENI, CHE NON SONO COSTRETTI A STENTARE LA VITA E NON DEVONO QUINDI ALLUNGARE IL COLLO PER PROCURARSI IL NECESSARIO.
|
NIN ZI FA MANCÀ NIENTE, MANCHE LU LATTE DI FIRMICHE
(NON SI FA MANCARE NULLA, NEANCHE IL LATTE DELLE FORMICHE)
È TALMENTE BENESTANTE CHE PUÒ PERMETTERSI DI AVERE ANCHE CIÒ CHE PER I COMUNI MORTALI È IMPOSSIBILE, PERSINO IL LATTE DELLE FORMICHE. |
HA TRUVATE LA MADONNE A METE E SAN GIUSEPPE A RICCOGLIE
(HA TROVATO LA MADONNA A MIETERE E SAN GIUSEPPE A RACCOGLIERE LE SPIGHE)
DICESI DI PERSONA FORTUNATA LA QUALE PUÒ DISPORRE DI GENTE FIDATA A CUI PUÒ FAR SVOLGERE, IN MANIERA INECCEPIBILE, UN LAVORO IN SUA VECE. |
CHI TÈ LU PANE NIN TÈ LI DIENTI
(CHI HA IL PANE NON HA I DENTI)
RIFERITO A CHI, PUR AVENDO LE POSSIBILITÀ ECONOMICHE, NON SA SFRUTTARLE NELLA MANIERA OPPORTUNA. |
HA DATE LU CULE A LU TÙMMELE
(HA DATO IL SEDERE AL TOMOLO)
HA DICHIARATO FALLIMENTO.
IL TOMOLO ERA UN'UNITÀ DI MISURA DELLA SUPERFICIE AGRARIA, IN USO NELL'ITALIA MERIDIONALE.
NEL MEDIO EVO AGLI INSOLVIBILI S'IMPONEVA L'OBBLIGO DI CALARSI I CALZONI E SEDERE COL DERETANO NUDO SU UNA GROSSA PIETRA CON UNA O DUE CAVITÀ ALL'INTERNO METTENDOLI COSÌ ALLA BERLINA DEI DEBITORI. TALE PIETRA SI TROVAVA SOLITAMENTE IN OGNI CITTÀ DOVE SI TENEVANO MERCATI.
UN ANTICO TOMOLO È SITUATO ALL'INGRESSO DELLA BIBLIOTECA COMUNALE DI ORTONA. |
HA FATTE A CAGNE DI L'UOCCHIE PI LA COTE
(HA SCAMBIATO GLI OCCHI PER LA CODA)
HA CONCLUSO UN AFFARE NON PROPRIO VANTAGGIOSO.
IN ALTRE ZONE D'ABRUZZO SI USA ANCHE DIRE: HA FATTE GNÈ LA TOPE, HA CAGNETE L'UOCCHIE PI LA COTE (HA FATTO COME LA TALPA, HA SCAMBIATO GLI OCCHI PER LA CODA). LA TALPA, COME È NOTO, È PROVVISTA DI CODA, MA È QUASI DEL TUTTO CIECA. |
FRIJENNE MAGNENNE
(FRIGGENDO MANGIANDO)
SCIUPARE GIORNO PER GIORNO TUTTO QUEL CHE SI GUADAGNA. |
NIN ZI PO FÀ NA VÈVVETE D'ACQUATE
(NON PUÒ FARSI UNA BEVUTA DI "ACQUATA")
È TALMENTE POVERO CHE NON PUÒ PERMETTERSI NEPPURE IL LUSSO DI BERE L'"ACQUATA".
E' DEFINITO ACQUATA IL DEBOLE VINELLO CHE I CONTADINI SOGLIONO OTTENERE IMMERGENDO NELL'ACQUA LE VINACCE SPREMUTE. |
I FA MALE LU BROTE GRASSE
(GLI FA MALE IL BRODO GRASSO)
DICESI DI PERSONA TALMENTE RICCA CHE PUÒ PERMETTERSI IL LUSSO DI RIFIUTARE QUELLO CHE PER I MENO ABBIENTI SAREBBE PROVVIDENZIALE. |
Z'È 'CCUNCIATE QUATTR'OVE DENTRE A LU PIJETTE
(SI È AGGIUSTATO QUATTRO UOVA NEL PIATTO)
SI È FATTA UNA BUONA CONDIZIONE ECONOMICA. |
ZI FA TRASCICAVIVE
(SI FA "TRASCICAVIVE")
L'ESPRESSIONE FA RIFERIMENTO AD UNA OCCASIONALE O PERMANENTE ABITUDINE DI SCIALARE INGIUSTIFICATAMENTE A BENEFICIO DI PERSONE PRESSOCHÉ SCONOSCIUTE O, COMUNQUE, NON PARTICOLARMENTE INTIME DA MERITARE TRATTAMENTO DI ECCESSIVA GENEROSITÀ.
IL TERMINE È "IMPORTATO" DAL DIALETTO PARTENOPEO ED È L'UNIONE DEI TRE TERMINI "TRASE" (ENTRA !), "CA" (CHÉ) E "VIVE" (BEVI). INSOMMA : "ENTRA CHÉ BEVI (ANCHE TU, INSIEME A NOI)". |
'I MANCHE TRENTE PI FÀ TRINTUNE
(GLI MANCA TRENTA PER ARRIVARE A TRENTUNO)
DICESI DI PERSONA ESTREMAMENTE INDIGENTE ALLA QUALE MANCA, QUASI DEL TUTTO, PERSINO LO STRETTO INDISPENSABILE. |
J'ARIVANZE LI PIETE DA LU LIETTE
(GLI FUORIESCONO I PIEDI DAL LETTO)
LA COLORITA ESPRESSIONE VUOLE INDICARE UNA PERSONA TALMENTE RICCA CHE DEBORDA DAL LETTO, AL PARI DEL DENARO CHE GLI FUORIESCE DALLE TASCHE. |
|
|
|