9 Le scuole elementari non esistono più dal 1994 per mancanza di studenti. A Fallo c'erano due piccoli negozi ai miei tempi. Solitamente venivano aperti a richiesta e vendevano generi di ordinaria reperibilità, come pasta, farina, zucchero, liquori, sale, sigarette. Vi erano due macellerie aperte una o due volte alla settimana a seconda della eventuale disponibilità di agnelli macellati (il bovino adulto non era mai reperibile ed i capretti erano solo stagionali). Nei primi anni del '30, le uniche fonti di acqua potabile erano fuori dal paese. La sorgente principale era "Fumbruate" (espressione dialettale per "Fonte murata") una fontana in pietra situata a circa mezzo miglio fuori dell'abitato. Le donne andavano a spillare l'acqua dalle sue tre gettate, servendosi di conche che, una volta riempite, venivano caricate sulla testa e riportate al villaggio. Anche gli uomini provvedevano alle scorte di acqua, ma si servivano di due barili speciali che venivano trasportati a dorso d'asino o di mulo. La fontana era anche dotata di due abbeveratoi per le bestie e di uno spazio sul retro dove le donne andavano a lavare la biancheria trasportata in canestri posti sul capo. |
10 C'erano anche altre fonti d'acqua. Vicino a "Fumbruate" c'era "Lacariello", una meravigliosa sorgente dove ancora le donne lavavano la biancheria su lisce pietre oblique poste al bordo della sorgente. Molte altre sorgenti erano dislocate nei dintorni e garantivano l'acqua ai lavoratori nei campi. "Lu trufele" era il tradizionale contenitore di terracotta nel quale l'acqua veniva mantenuta fresca e trasportata nei campi. I terreni situati nei pressi di queste sorgenti o a valle di esse, erano fortemente apprezzati per la loro possibilità di essere destinati ad orto. Il corso delle acque poteva essere convogliato verso questi terreni e garantirne l'irrigazione. Questi orti producevano una copiosa quantità di pomodori, lattuga, fagioli, zucchine, cetrioli, peperoni, fave..
|