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memoria degli anni di Gesù all'epoca della Sua morte). La campana di grandezza media, la "Mezzana", aveva un suono caldo ma dolce, mentre la più piccola, "lu campaniello", aveva un tocco acuto. Quest'ultima era spesso rotta e non veniva suonata. Le campane giocavano un ruolo importante nel paese. Suonavano tre volte per annunciare le messe domenicali o il vespero, suonavano per tenere lontane le tempeste e la grandine, suonavano armoniosamente assieme ed a lungo nei giorni di festa. Quest'ultima pratica era curata dai ragazzi scelti per l'occasione. Ascendere il campanile e suonarne le campane era praticamente un rito di passaggio nella vita dei ragazzi. Le campane annunciavano anche la morte di qualcuno con una lenta cadenza di rintocchi da ciascuna di esse. La loro voce poteva essere udita in lontananza anche dai campi ed i contadini si segnavano con la croce domandandosi chi fosse morto.

Lungo l'estensione a sinistra dell'interno della chiesa, vi era una corta parete munita di un passaggio che dava accesso ad un piccolo vano rettangolare nel cui sottosuolo la gente veniva anticamente seppellita. Non vi erano insegne o lapidi ed il luogo veniva, ai miei tempi, chiamato "cimmitorio". Attualmente in questo vano è stata allestita la sagrestia. Quando il pavimento della chiesa venne ricostruito negli anni trenta, ricordo che entrando in chiesa si poteva scorgere una grande ed ampia pietra che impediva l'accesso al sottosuolo dove, in

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un lontano passato, venivano seppelliti i morti. Ricordo alcune vecchie bare e degli scheletri che vennero rimossi da quella cripta che fu poi permanentemente richiusa e sigillata.
L'altra chiesa di Fallo, la Chiesa della Madonna, con un orologio sul tetto, era incompiuta. Sabatino Mariano, sindaco del paese negli anni trenta, era sempre alla ricerca di fondi per completarla. Sul portale della chiesa un'iscrizione nella pietra reca la data del 1871. La costruzione fu ultimata verso la fine degli anni '50 o i primi del '60. L'orologio sulla chiesa, ancora funzionante, era solito suonare le ore, i quarti d'ora e le mezz'ore, comunicando così l'orario a tutti i paesani, cosa particolarmente utile specialmente quando essi lavoravano nei campi.
In maniera particolare ricordo il ding-dong di questi rintocchi quando, alle 9 del mattino, richiamavano i bambini a scuola. Le tre classi elementari consistevano, in realtà, in tre larghe camere singole disabitate e dislocate nei punti più disparati del paese.