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del fondo del bossolo battendo con un martello o scagliandola nel fuoco. Facevamo la stessa cosa con i detonatori più piccoli all'interno dei proiettili di mortai. L'esplosivo contenuto nei proiettili di mortai è inoffensivo senza i detonatori e noi ne bruciavamo spesso dei pezzi per produrre un fumo nero ed acre. C'erano anche dei pani di esplosivo (come grosse stecche di sapone) che eravamo soliti far esplodere ogni qualvolta riuscivamo a procurarci detonatori e micce. Facevamo anche delle scure strisce di polvere da sparo che poi accendevamo per produrre piccole esplosioni. Erano giochi pericolosi questi, ma costituivano l'unica "attrazione del luna-park." ! Gli esplosivi e le munizioni erano così comuni che, combinati con la curiosità dei fanciulli, rappresentavano un costante pericolo e causavano molti incidenti. La guerra desensibilizza ogni bambino. Gli esseri umani possono essere addomesticati a tutto.
Poiché adolescenti, subimmo dapprima il fascino della potenza dei fucili, degli esplosivi e delle bombe, ma poi sviluppammo un insano senso di ammirazione per il loro potere distruttivo. Ammiravamo le onnipresenti pistole automatiche dei Tedeschi e, più tardi, le pesanti "Tommy" degli Inglesi. In questa epoca, le nostre fantasticherie vertevano spesso su situazioni di guerra.

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Pensavamo che se uno avesse avuto munizioni illimitate e una o due di quelle potenti artiglierie su una tale o talaltra collina, avrebbe potuto tenere a bada un'intera armata nella vallata, o se uno avesse avuto un fucile automatico avrebbe potuto facilmente difendersi (non importa contro quale pericolo). Siamo cresciuti ammirando le armi ed il potere della loro distruzione e diventando indifferenti alla sofferenza ed all'immoralità della guerra.In questo periodo c'era anche il problema della sopravvivenza ai suoi livelli più bassi. Le strade erano state fatte saltare, le centrali idroelettriche erano state distrutte, i campi circostanti erano stati minati e la gente era abbandonata a se stessa. Il denaro non aveva più alcun valore perché non c'era nulla da comprare. Il popolo si convertì al baratto. Si scambiava una cosa con un'altra: patate con grano, grano con granturco, granturco con patate, pomodori con frumento, un legume con un altro, farina con scarpe ed ogni altro genere di scambio. Ebbero fortuna quelli che avevano fatto una piccola scorta di roba da mangiare e che avevano un piccolo pezzo di terra che poteva essere coltivato senza il timore delle mine. Quel poco di grano e di granturco reperibile, doveva essere trasportato al vecchio mulino ad acqua che era stato riattivato poiché il mulino elettrico non funzionava più per mancanza di corrente. I lumi ad olio furono la sola fonte di illuminazione per i successivi tre anni circa. Vestiti e scarpe erano estremamente scarsi. La gente doveva accontentarsi di vecchi vestiti sempre rattoppati e di scarpe sempre riparate. Alcune calzature e vecchie uniformi dei soldati vennero