37

Nel corso di tale processo, il grano pulito veniva fuori da tre aperture situate sul retro della macchina, mentre la paglia veniva sputata fuori da un pertugio frontale. Il grano veniva portato a casa in sacchi trasportati a dorso d'asino, oppure veniva caricato dagli uomini a spalla o dalle donne sul capo. La paglia veniva imballata in "rit", una sorta di reti di corda (dal latino "retis" con analogo significato),
attaccate a due pali che, una volta legati, avrebbero formato una specie di balla cilindrica. Generalmente queste balle venivano trasportate dalle donne sul capo e condotte nei fienili situati sulle stalle. I ragazzi amavano stipare il fieno nei pagliai perché esso costituiva
un divertente trampolino sul quale rimbalzare.

Alla fine della giornata, tutti i partecipanti venivano ringraziati con una grande cena. I sacchi di grano venivano conservati in ambienti freschi ed asciutti. Durante l'anno veniva portato al mulino per essere trasformato in farina. Il mugnaio veniva generalmente ricompensato con la farina stessa.

38

In paese veniva principalmente usata per la preparazione di due alimenti: la pasta ed il pane. La pasta fresca veniva impastata a mano dalle massaie a seconda delle necessità. In occasioni speciali, veniva fatta con le uova e la sfoglia veniva tagliata a mano per fare tagliolini o fettuccine, oppure veniva tagliata con "lu maccarunare", altrimenti conosciuto come "chitarra". L'attrezzo era costituito da una sorta di cornice di legno dotata di fili di acciaio sui quali la sfoglia veniva stesa
e pressata con l'aiuto di un mattarello ("lu canniell"). La pasta che ne usciva fuori aveva la tipica sezione quadratadei "maccheroni alla chitarra" così famosi in
Abruzzo.

Il pane veniva fatto da ciascuna famiglia e cotto nel forno a mattoni solitamente situato nella cucina di ogni casa. Il lievito era un pezzo inacidito dell'impasto della precedente lavorazione. Veniva fatto rinvenire in un po' di acqua tiepida ed usato per il nuovo impasto. Le pagnotte erano rotonde, larghe e compatte e venivano cotte lentamente nel forno che era stato riscaldato per ore con pezzi di legno. Per prolungare la durata del pane fresco, molte famiglie "prestavano" le pagnotte appena sfornate ad altre famiglie che le