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per degli adolescenti affamati. La famiglia che ci accoglieva si assumeva normalmente la responsabilità degli studenti ed esercitava determinati controlli ai quali dovevamo sottostare. Fra questi, il più importante era quello relativo al "quando" e "per quanto tempo" potevamo stare fuori. I controlli, ovviamente, si accordavano all'età degli studenti, e per le ragazze essi erano particolarmente rigorosi. La famiglia ospite era anche il diretto contatto con le autorità scolastiche. Poiché in quei tempi i genitori italiani non avevano alcuna voce in capitolo nello svolgimento dei programmi di studio che seguivano un rigido programma nazionale accademico e direttive standard, questi contatti erano rari ed attenevano esclusivamente a questioni di malattia o di provvedimenti disciplinari.

Nel frattempo la guerra andava avanti. Per l'Italia il primo fronte fu l'Africa e gli Italiani furono respinti dagli Inglesi. Vidi anche per la prima volta alcuni rifugiati politici. Nel mio caso si trattò di una coppia di Polacchi, ambedue dottori, che venne a vivere in una delle stanze del nostro appartamento di Lanciano. In seguito capii che erano ebrei sfuggiti dai
territori controllatidai Tedeschi.

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Rimasero con noi per pochi mesi e poi ci lasciarono.

Allorché gli Stati Uniti entrarono in guerra, mia madre ed io non ricevevamo più alcuna notizia di mio padre che, come appresi in seguito, era stato rinchiuso a Boston e solo in seguito poté ottenere lo statuto di immigrato "legale" e rimanere negli Stati Uniti. Mia madre ed io continuavamo a ricevere uno stipendio dalle Linee Italiane che erano state il Datore di lavoro di mio padre. Ci sostentavamo con il cibo che la nostra terra ci forniva ed anche con i proventi della vendita del miele prodotto dalle arnie di mia zia Bambina. Aveva circa un centinaio di alveari. Quando la guerra arrivò, i prodotti importati come lo zucchero divennero sempre più difficili da reperire. Lo zucchero veniva rimpiazzato dall'unico sostituto locale, il miele, la cui richiesta e prezzo erano molto alti. Nel 1942 le nostre api produssero una gran quantità di miele e realizzammo una vendita memorabile che ci diede un adeguato respiro economico per un paio di anni.

Dopo aver completato il mio secondo anno di studi a Lanciano, tornai a Fallo. Poiché gli eventi bellici erano imprevedibili, fu deciso che avrei ricevuto una privata assistenza agli studi dal parroco del villaggio, usanza assai consueta in quei paesi, per poi sostenere un esame speciale di riammissione alla scuola pubblica ad un livello più alto, così da riguadagnare gli anni persi. Il prete seguiva il Programma di Studi statale e mi insegnava tutti gli argomenti richiesti. Particolare