L'ONISCO
Chi vive in città difficilmente conosce questo piccolo artropode la cui caratteristica principale è quella di appallottolarsi quando si sente minacciato.
Al contrario, nel nostro paese gli onischi sono facilmente visibili soprattutto nelle ore notturne e nelle zone particolarmente umide. Naturalmente il loro nome gergale non ha niente a che vedere con quello italiano: sono comunemente chiamati "'nzerraporte" che letteralmente vuol dire "serra porta" o "chiudi porta" ad ulteriore conferma di come le forme dialettali tendano sempre ad ascriversi ad atteggiamenti o a particolarità fisiche del soggetto cui si riferiscono.
Esiste inoltre un altro nome dialettale per quest'insetto, forgiato probabilmente da qualcuno cui il termine precedente sembrava inadeguato per un essere così fragile. Tale nome è poi quello con cui l'artropode è indicato ai bambini: lu purchitte di San'Antonio (il porcellino di Sant'Antonio).
Nella lingua corrente l'onisco è anche chiamato porcellino di terra e probabilmente nessuno è in grado di spiegare la trasformazione idiomatica del suo nome, né il motivo per cui sia stato tirato in ballo il Santo protettore degli animali: una cosa è certa da bambini si andava in cerca dei "purchitte di Sant'Antonio" invece che di "li 'nzerraporte".
     
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