5

funestato. Ciò si spiega colle dolorose ed irreparabile perdita, onde fui colpito nella mia prima giovinezza ”.

Il periodo trascorso presso la famiglia Madonna fu particolarmente importante per il filosofo fallese, sia dal punto di vista della crescita personale che della produzione artistica. Durante quegli anni, infatti, egli scrisse numerosi versi per sublimare il suo profondo dolore e la sua struggente solitudine che era diventata, ormai, compagna d'ogni giorno. Nel 1845 Alceste De Lollis compose una splendida poesia dal titolo “ L'Usignuolo ” in cui immaginò di dialogare con questo uccello “ degl'infelici amico ” a cui confidava i segreti della sua umile anima. Un tempo il suo soave canto era gradito al letterato, quando il cuore “ traboccante d'affetti in un sospiro scoppiava!”… dopo la morte dei suoi cari, invece, esso diventò un “ eco lugubre di funesto passato ”. La sua presenza, infatti, risveglia nel poeta la sofferenza che egli esprime in questi emozionanti versi: “ Oltre il confine d'esta vita deserta il mio pensiero tra le nere di morte ombre si caccia ed alle tombe de' miei cari estinti fugge atterrito dall'infausto mondo, in quelle fredde ceneri chiedendo all'agitarsi del mio petto pace ”. Per Alceste De Lollis l'usignuolo è, però, anche simbolo della rinascita a nuova vita e speranza in un futuro migliore in cui poter esprimere le proprie potenzialità artistiche e letterarie. La sua esistenza, infatti, conobbe una svolta evolutiva all'alba del 3 dicembre 1847, quando lo scrittore fu nominato Professore di Filosofia naturale e Matematiche

6

sintetiche nel Real Collegio de L'Aquila dal Governo costituzionale. Gli anni successivi furono particolarmente fiorenti per lui: dal 1852 al 1860 ricoprì la carica di Patrocinatore presso il Tribunale di Chieti; nel 1860 fu Ufficiale di carico nel Dicastero della Polizia di Napoli, Caposezione nel Ministero della Pubblica Istruzione, Delegato al riordinamento degli studi in Abruzzo, Preside del Liceo di Chieti e dal 1865 al 1876 in quello de L'Aquila. Fu Provveditore a Chieti fino al 1877, anno in cui passò a Teramo.

Alceste De Lollis, padre dello scrittore Cesare De Lollis, ricordato come celebre filosofo giobertiano, cittadino onesto ed attivo, fu legato a varie personalità risorgimentali del liberalism o meridionale, tra cui:   Silvio Spaventa , Bertrando Spaventa,   Luigi Settembrini   e   Vittorio Imbriani.

Oltre alla sua attività di patriota del   Risorgimento   è ricordata la sua attività di letterato forbito ed elegante che lo portò ad avere rapporti di amicizia con illustri studiosi della sua epoca, tra cui:   Niccolò Tommaseo,   Alessandro Manzoni   e la poetessa teramana   Giannina Milli.

Se, dunque, la giovinezza dello scrittore fu segnata da dolori che lacerarono la sua sensibile anima, la sua vita da adulto conobbe momenti di intensa gioia per le mete raggiunte.