TRADIZIONI
 
IL PRESEPE VIVENTE A RIVISONDOLI (AQ)
E
LA PANARDA A VILLAVALLELONGA (AQ)

FONTE: www.caroabruzzo.net

Il Presepe Vivente a Rivisondoli. "Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro in albergo...C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gioia del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento ma l'angelo disse loro: Non temete, ecco, vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore che è il Cristo Signore. Questo per voi è il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia...".
La magia della Natività si rinnova nel più famoso presepe vivente d'Italia: il presepe di Rivisondoli.
La manifestazione ebbe origine nell'immediato dopoguerra, nel 1951, per ricordare le vittime dell'eccidio di Pietransieri e nella prima edizione fu una ragazza scampata miracolosamente alla strage a ricoprire il ruolo della Madonna.
Ogni anno la rappresentazione della Natività ha un contatto simbolico con quella prima edizione e con l'attualità dei giorni nostri. A ricoprire i ruoli della Madonna e di San Giuseppe sono, infatti, chiamati giovani di diverse provenienze etniche. Il Bambinello, invece, come vuole la tradizione, è interpretato dall'ultimo nato a Rivisondoli. Circa 300 sono i personaggi che proiettano i dintorni di Rivisondoli in un'atmosfera d'altri tempi. Con lo sfondo del grazioso paese, al calar delle tenebre, intorno alla stalla che ospita Gesù Bambino, prende vita il presepe: le luci delle case si accendono, il suono delle campane echeggia nella vallata. Inizia a formarsi un lungo corteo che si avvia verso il luogo dove è nato il figlio di Dio.
Sulla scena compaiono gli angeli che, suonando le trombe e gridando "Pace in terra", danno l'annuncio della
natività. I pastori, con le loro pecore, suonano le loro zampogne mentre i Re Magi, a cavallo, portano i doni, l'oro, l'incenso e la mirra a Gesù. I soldati romani controllano la situazione. Una folla di turisti ogni anno assiste in religioso silenzio alla manifestazione, ne resta estasiata, si sente completamente coinvolta in un clima di pace e serenità.
Sono circa 20.000 le persone, tra turisti, gli abitanti di Rivisondoli, dei paesi vicini e gli emigrati che tornano per assistere alla sacra rappresentazione del 5 Gennaio, sfidano il freddo pungente pur di essere presenti al Presepe, con la sua colonna sonora suggestiva che si conclude con il rituale "Gloria".
Davvero forti le emozioni per gli spettatori che, come sempre accade, al termine della rappresentazione, si recano nella capanna per rendere personalmente omaggio a Gesù.
Un Bambino, portatore di un messaggio d'amore e di fratellanza fra gli uomini, come gli Angeli cantarono in quella notte palestinese di 2000 anni fa e come ripeteranno sempre a tutti.

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La Panarda a Villavallelonga. Questa singolare tradizione nasce dalla legenda la quale racconta che, secoli fa, una donna vide il figlio in bocca ad un lupo.
La madre invocò Sant'Antonio e il lupo lasciò il piccolo.
La donna giurò che ogni anno avrebbe fatto festa in onore del santo.
Così, al calar del sole del 16 Gennaio, si dà inizio, in questo paese della Valle Roveto, alla Panarda.
Si tratta di un banchetto pantagruelico, che solitamente raggiunge le cinquanta portate, dove i commensali devono rispettare l'etichetta di mangiare tutto ciò che viene loro proposto.
Il banchetto, dove imperano le tipiche ricette abruzzesi, ha termine solo all'alba del 17 Gennaio con l'ultima portata di pane e
fave, un bicchiere di vino ed un Pater Noster.
 
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