Rosa Maiocco, nata a Fallo nel 1881 e nipote di Basilene (Basilio, in italiano), ai tempi della nostra storia era ancora una bambina. Come tutte le bimbe dell'epoca, aiutava la famiglia sbrigando piccole commissioni e, tra queste, aveva anche l'incombenza di acquistare per il nonno il tabacco da fiuto, prodotto a quei tempi molto usato.
La piccola, caso particolarissimo per il periodo, amava molto scrivere, ma questa sua passione non era molto apprezzata dalla famiglia soprattutto perché la carta era un bene prezioso ed i quaderni, per i meno abbienti, erano quasi un lusso.
Rosa, forse un po' per togliersi un capriccio ed un po' per ripagarsi della sua disponibilità non sempre riconosciuta, decise di farsi un regalo: un quaderno tutto nuovo solo per lei.
Così un giorno che il nonno le chiese per l'ennesima volta di andargli a comprare il tabacco da fiuto, pensò di sfruttare la situazione e, con gli spiccioli datole dal vecchio per comprare quanto richiestole, acquistò il quaderno. Sbriciolò quindi un mattone e rifilò al nonno, come tabacco, la polvere così ottenuta.
Il vecchio, quando annusò il contenuto della tabacchiera, si accorse che qualcosa non andava, non ne sentiva l'aroma. Si spaventò e, chiamato a raccolta i parenti, comunicò loro che la sua fine era ormai vicina.
Occorre a questo punto precisare che all'epoca, era opinione comune l'idea che chi si trovava in punto di morte perdeva completamente l'uso dei sensi, fiuto compreso, da qui l'allarme del povero vecchio.
Prima di chiamare il prete per impartire l'estrema unzione all'anziano congiunto, i parenti vollero approfondire un po' meglio la questione e, annusando di persona la sostanza presente nella tabacchiera, non ci misero molto a capire cosa era successo.
All'epoca dei fatti Maria Montessori (fondatrice dell'omonimo metodo) probabilmente ancora non era conosciuta, ma anche se fosse stata già famosa, dubitiamo seriamente che qualcuno avesse applicato le sue regole. La bambina, infatti, fu duramente punita con uno dei sistemi più coercitivi di allora: legata con una fune ai piedi del letto e probabilmente senza darle neppure la possibilità di scrivere sul suo amato quaderno.