Era difficile per chi aveva vissuto sempre in paese, venire a contatto con la cosiddetta "modernità" considerando anche la totale mancanza dei mezzi di comunicazione di massa che ci sono oggi. La storia che segue, piuttosto datata e raccontata da un testimone oculare, è un classico esempio di come molti anni fa i membri d'alcune famiglie di ceto sociale non elevato, si trovassero di fronte a serie difficoltà di fronte alle novità.
È come sempre una storia d'emigrazione: il marito a Napoli per lavoro e la moglie rimasta a casa a Fallo. Come si usava allora, il marito tornava saltuariamente in paese, ma durante le sue lunghe assenze, non mancava mai di far avere alla famiglia il necessario per vivere. Solitamente, con l'eccezione forse del denaro, ciò che il marito inviava non era quasi mai affidato al servizio postale, ma al buon cuore ed alla buona volontà dei compagni di lavoro che facevano la spola tra le grandi città ed il paese. Ricevere "nu pacche" (un pacco) da parte del coniuge fuori per lavoro era sempre un momento di grande emozione sia per le "sorprese" che poteva celare, sia perché spesso conteneva il sostentamento della famiglia per un po' di tempo.
E fu proprio in un pacco giunto da Napoli che la donna protagonista della nostra storia trovò quello che secondo lei doveva rappresentare il nutrimento per i giorni a venire: un presunto pacchetto di fagioli.
Il giorno dopo, la donna, parlando con una conoscente, riferì con molto entusiasmo il fatto di aver ricevuto "nu pacche da Nàpele", ma era molto rammaricata del fatto di non essere riuscita cuocere i fagioli.
"È cierte fasciuole accuscì strane chi i nin so mai viste. E nin zi coce mai! Li so misse a mullà pi dudic'ore e li so fatta vullì pi altrittante, ma è arimaste sempre dure." (Sono dei fagioli stranissimi che io non ho mai visto. E non cuociono mai! Li ho messi in ammollo per dodici ore e li ho fatti bollire per altrettanto tempo, ma sono rimasti sempre duri). Spiegava la donna alla conoscente.
Quest'ultima inizialmente divertita e poi incuriosita, si offerse di recarsi a verificare di persona questo strano legume. E fu con molta sorpresa che, aperto il pacchetto che la donna le aveva porto, si ritrovò nelle mani dei chicchi di caffè non tostato.
Non le fu facile, secondo quanto narrato, restare seria davanti a tanta ingenuità e non fu facile neppure spiegare alla donna che il contenuto del sacchetto non erano fagioli ma caffè, però riuscì alla fine a giungere ad un accordo: avrebbe barattato parte del caffè in grani con altri generi alimentari e parte glielo avrebbe restituito già tostato e macinato.
Pur accettando l'offerta con entusuasmo, la donna per mesi parlò di questo certamente per lei increscioso incidente inveendo contro il marito lontano e ripetendo ogni volta: - M'ha mannate lu cafè senza abbruschilì, a me, e chi c'eja fa i? - (Mi ha mandato del caffè non abbrustolito, a me, e cosa devo farci io?).