I SOPRANNOMI |
GRUPPO 4 |
VICCICOCCHE Un soprannome certamente bizzarro la cui origine, come per molti altri, è solo ipotizzabile. Il termine dialettale "vicce" era essenzialmente il richiamo col quale gli allevatori chiamavano a raccolta le galline del pollaio: l'invito "viccia viccia me !", ripetuto più volte e con voce un po' acuta, determinava un rapido avvicinamento delle bestiole che potevano così essere nutrite o prese. Nella rubrica dedicata al vocabolario dei termini dialettali, sono presenti molti altri "richiami" destinati agli animali (vedi "curce","ziri-tè", "prinelle" ecc.). Nello specifico, è probabile che nel dialetto arcaico la gallina fosse definita "vicce" e che tale termine, pur scomparendo nel linguaggio parlato, sia rimasto in vita come semplice richiamo da pollaio. E' altresì possibile che questa parola, dal suono chiaramente onomatopeico, non sia mai stato usato nel linguaggio corrente degli adulti ma solo in quello destinato ai bambini. Ancora fino a pochi anni fa, infatti, non era raro sentire gli anziani che indicavano le galline ai bambini con tale termine (" nnecche a lu citre mié, ca ti facce vide' la vicce!" - "vieni piccino mio, ché ti faccio vedere la gallina!"): erano tempi in cui i più vecchi erano ancora convinti di poter intrigare e sorprendere i bimbi con l'aiuto di una gallina. La seconda parte della parola è costituita dal termine "cocche" con il quale si soleva definire l'uovo. Il significato, del resto, è lo stesso dell'italiano "cocco" (fam.): "...e le galline cantavano: un cocco! Ecco un cocco, un cocco per te! - Pascoli -". Anche in questo caso, è opportuno ricordare che il vocabolo era presente soprattutto nel linguaggio destinato ai bambini. Lo confermerebbe il fatto che, con lo stesso termine, venivano vezzeggiati i più giovani ("nnecche a lu cocche di la nonne sè" - "vieni, "cocco" della nonna sua"). E' probabile che il termine italiano "cocco" (questa volta nell'accezione di "prediletto") abbia ulteriormente favorito il conio di questa espressione. Per pura soddisfazione dei più curiosi, aggiungiamo che, da una accurata ricerca, risulta che nell'intera Val di Sangro tale espressione sia usata solo a Fallo. Alcuni sostengono, invece, che il termine "cocche" derivi dal francese "coq"(gallo) o "coque"(guscio) ambedue pronunciati "coc". E' probabile che tali termini siano stati "importati" da qualche emigrato ritornato in patria che li abbia poi malamente utilizzati per definire l'"uovo" o che con tale senso siano stati erroneamente interpretati dalla collettività. Tutto ciò premesso, è facilmente intuibile come, per la fervida fantasia di qualche antenato della famiglia, le due parole "vicce" e "cocche" non potevano aver altro destino che quello di essere coniugate assieme per richiamare tutti gli "abitanti" del pollaio (galli, galline e...uova). |