La traduzione letterale del termine è facile: grosso uccello. Certo, la frase può dare adito ad ipotesi ed a battute d'ogni genere, ma c'è da considerare che nella forma dialettale, con tale parola, ci si riferisce ad una persona dall'aspetto inquietante: incombente, cupo e minaccioso. Del resto tra gli anziani del paese sono ancora abbastanza in uso le frasi "Pare nu cillone" (sembra un grosso uccello) e "va girenne gnè nu cillone" (va in giro come un grosso uccello) riferendosi a chi ha un aspetto poco raccomandabile o gira guardandosi intorno con fare furtivo.
In effetti, potrebbe essere plausibile l'ipotesi che il capostipite cui è stato posto questo nomignolo avesse l'aspetto di un grosso uccello e che girasse per il paese guardandosi intorno con fare circospetto dando l'impressione di persona poco raccomandabile, ma non è tutto.
Il dialetto partenopeo ancora una volta mi dà un ulteriore spunto. Infatti, con il termine "aucellone", nel napoletano ci si riferisce a persona che strepita come un grosso uccello in gabbia. E non potrebbe essere questa la particolarità del personaggio in questione?
Ovviamente non è dato saperlo: possiamo solo restare in attesa di conferme o definitive smentite alle ipotesi finora formulate.