- È CRITONE! - - NONE, È SUBBILONE! -
La serietà professionale non è cosa da poco! Difendere con tenacia le proprie convinzioni lavorative essendo sicuri di basarsi su dati di fatto e sulla propria esperienza, ci consente di mostrarci positivamente al giudizio degli altri.
Tale concetto è valido in tutti i mestieri, compresi i più umili quali quello, nel nostro caso, del contadino.
L'aneddoto da cui nacque la frase sopra citata, narra della discussione sorta tra due zappatori mentre erano intenti a dissodare un pezzo di terra nelle campagne circostanti Fallo. La controversia scaturì intorno al tipo di terreno che i due stavano dissodando e che secondo uno dei due, forse il meno avvezzo alla fatica, non era della qualità più adatta alla coltivazione.
Da indagini svolte presso gli "esperti" e dalle tradizioni orali pervenuteci, pare che il terreno definito come "critone" sia di un colore rossastro, molto friabile e facile sia all'aratura che alla sarchiatura. Sicuramente il termine deriva dall'italiano "creta" e pare che il nome "Colle Rosso", imposto al notissimo luogo del nostro paese, sia dovuto proprio al fatto che il suo terreno sia formato dalla zolla di tale tipo.
"Lu subbilone" (lemma intraducibile in qualsiasi linguaggio umano) è, al contrario, un tipo di terreno poco lavorabile e che facilmente rimane attaccato all'aratro o, nel nostro caso, alla zappa.
In base al racconto, tramandato di padre in figlio, pare che i due contadini, forse già stanchi di una lunga giornata di lavoro, si fossero messi a disquisire sul tipo di terreno che avevano fino a quel punto dissodato trovandosi in completo disaccordo.
- È critone! - diceva uno menando un colpo di zappa nel terreno.
- None, è subbilone! - rispondeva l'altro raccogliendo una zolla e mostrandola al compagno di lavoro.
- Ti diche ca è critone! - (Ti dico che è "cretone"!)
- Ma nin li vite ca è subbilone! - (Ma non vedi che è "subbilone"!)
La discussione proseguì per molto tempo finché uno dei due, esasperato, lanciò contro l'altro una zolla di terra e costui, per tutta risposta, fece altrettanto. Dal lanciarsi le zolle di terra al menare le mani il passo fu breve e soltanto l'intervento dei presenti alla scena impedì che i due contendenti si accoppassero a colpi di zappa.
La vicenda si concluse con un lungo periodo d'inimicizia tra i due litiganti costellato di improperi da ambo le parti, ma ancor oggi quando si vuole tacciare una persona di caparbietà gli si dice: "Critone e subbilone!".
 
Postilla. A proposito del termine "critone" si narra un altro aneddoto relativo sempre ad un alterco tra due persone, una delle quali di "rango" più elevato inveiva contro l'altro di più umili origini continuando a ripetere: "Lei è un cretino!". L'altro, dopo aver più volte tentato inutilmente di spiegare le proprie ragioni senza riuscirvi, improvvisamente, nella pausa tra un'ingiuria e l'altra sbottò: "E si i so cretine, tu si nu critone!" (E se io sono cretino, tu sei cretone, inteso in questo caso come accrescitivo del termine cretino).
 
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