Sembra incredibile, ma spesso una frase può condizionare le abitudini di una persona per tutta la vita.
Ben lo sa colui che, recentemente, in una serata d'inverno, al bar di Fallo, ci ha raccontato la sua esperienza personale in merito ad un modo di dire spesso usata da suo nonno.
Tutto è nato da una disquisizione in merito ai polli ruspanti che, notoriamente, sono considerati i migliori per la qualità delle carni.
È risaputo che nei tempi passati esistevano soltanto polli e galline ruspanti in quanto allevati direttamente "in casa" (spesso vivevano fisicamente dentro queste ultime) ed il pollame in generale era lasciato libero di razzolare nelle aie antistanti le abitazioni. Tale metodo di "allevamento", utilizzato ovviamente soltanto in determinati periodi dell'anno quando le condizioni climatiche lo consentivano, presentava anche il vantaggio economico dovuto al fatto che gli animali mangiavano ciò che trovavano in terra consentendo così alle famiglie di risparmiare il becchime.
Occorre poi tenere conto che di solito gli animali in questione erano, per le famiglie, l'unico mezzo di sostentamento, sia per i proventi ricavati dalla loro vendita, sia per quanto da essi prodotto (carne, uova, eccetera).
Non c'è stato nessun approfondimento in merito, ma pare che nel nostro paese c'era una diversa "corrente di pensiero" in merito alla bontà del pollame allevato a terra che sosteneva che proprio perché gli animali si nutrivano di tutto ciò che trovavano, dovevano essere considerati poco sani (dimenticando probabilmente il maiale che, com'è noto, mangia di tutto).
Tale teoria, non si sa bene elaborata da chi, portò a coniare la frase "Li viecchie va' rascenne e li 'alline va ruspenne" (i vecchi sputacchiano e le galline ruspano) che sembra aver sconvolto le abitudini alimentari al narratore della nostra storia. Non credo non sia necessario approfondire ulteriormente la frase per capire il motivo di tale turbamento: la fantasia di un bambino fa presto a collegare l'albume di un uovo con ciò che le galline raccoglievano da terra.