FRA' BARTOLOMEO
Fonte: Wikipedia
Fra Bartolomeo (Savignano
di Prato, 28 marzo 1472 - Firenze, 6 ottobre 1517), fu un pittore italiano.
"Vicino
alla terra di Prato che è lontana a Fiorenza dieci miglia, in una villa chiamata
Savignano, nacque Bartolomeo, secondo l'uso di Toscana chiamato Baccio… " (Vasari.)
Figlio di Paolo
di Jacopo, mulattiere e carrettiere - di qui il nome di Bartolomeo di Paolo
di Jacopo del Fattorino - visse dal 1478 nella casa fiorentina in Porta San
Pier Gattolini, da cui gli venne anche il nome di Baccio della Porta.Nel 1483 o 1484
su raccomandazione di Benedetto da Maiano entra a far parte della bottega di
Cosimo Rosselli. "Era Baccio amato in Firenze per la virtù sua, che era assiduo al lavoro, quieto e buono di natura et assai timorato di
Dio, e gli piaceva assai la vita quieta e fuggiva le pratiche viziose e molto
gli dilettava le predicazioni, e cercava sempre le pratiche delle persone dotte
e posate."
E' menzionato
per la prima volta con Cosimo Rosselli in un documento del 1485 relativo ad
un pagamento effettuato dalle Monache di Sant'Ambrogio per un affresco eseguito
da Cosimo. Con Mariotto Albertinelli lascia la bottega del Rosselli nel 1490
o 1491 per iniziare una reciproca collaborazione, interrotta nel 1493 e ripresa
l'anno successivo.
La sua prima opera
datata è l'Annunciazione del Duomo di Volterra,
ove mostra influssi di Domenico Ghirlandaio e di Leonardo, del quale adotta
il trattamento chiaroscurale; l'opera risale al 1495, nel periodo in cui il
domenicano Girolamo Savonarola, priore del convento di San Marco, cerca di imporre
una severa moralità alla città di Firenze, attaccando la corruzione dei costumi
e le gerarchie ecclesiastiche, tanto da essere scomunicato da papa Borgia nel
maggio 1497.
Bartolomeo è fra
coloro fortemente impressionati dalla predicazione del domenicano ferrarese.
È forse del 1498 il Ritratto di Girolamo Savonarola,
al Museo di San Marco.
Bartolomeo frequenta
il convento di San Marco, che l'8 aprile 1498 è assalito dagli avversari del
Savonarola. Il Savonarola è bruciato come eretico il 23 maggio 1498 in piazza
della Signoria.
Il 22 aprile 1499
Gerozzo di Monna Vanna Dini gli commissiona, per una cappella del cimitero dell'Ospedale
di Santa Maria Nuova, un Giudizio Universale a fresco.
Del grande Giudizio
Universale del 1499 - 1500 del Museo di San Marco, di 380 x 360 cm, con 75 figure,
completato da Mariotto Albertinelli e Giuliano Bugiardini, si può attribuire
a Bartolomeo la parte superiore col Cristo, gli Apostoli e gli angeli che suonano
le trombe del Giudizio; la composizione costituì poi un modello per la Disputa
del Sacramento di Raffaello. L'affresco non fu terminato da Baccio perché il
26 luglio 1500 si fece frate a Prato, nel convento di San Domenico, lasciando
ogni suo bene al fratello Piero; nel dicembre del 1501 entra nel convento fiorentino
di San Marco.
Sollecitato dal
suo stesso priore fra Bartolomeo il 18 maggio 1504 s'impegna con Bernardo Bianco
a dipingere una pala con la Visione di San Bernardo per la sua cappella di famiglia nella Badia Fiorentina. La tela, ora nella Galleria
dell'Accademia fiorentina, fu finita nel 1507, dopo che il committente ebbe
saldato i pagamenti arretrati. All'inizio del
1508 va a Venezia a dipingere un Dio Padre, Santa Maria
Maddalena e Santa Caterina da Siena per i domenicani di San Pietro Martire
a Murano, adottando il colorismo veneziano; i domenicani non pagano però l'opera
che Bartolomeo riporta a Lucca dove è conservata nella pinacoteca di Villa Guinigi.
Sempre a Lucca, nell'ottobre 1509, con Mariotto Albertinelli dipinge per l'Opera
del Duomo la pala della Madonna col Bambino e i santi Stefano
e Giovanni Battista.
Il 26 novembre
1510 ottiene l'importante commissione pubblica della pala
per la Sala del Consiglio di Firenze, ora nel Museo di San Marco.
Nel 1512 porta
a termine con l'Albertinelli, la pala Ferry Carondelet per la Cattedrale di Besançon; nello stesso anno il governo fiorentino dona
a Jacques Hurault, vescovo di Autun e ambasciatore del re di Francia, la sua Sacra Conversazione col matrimonio mistico di santa Caterina,
ora al Louvre, composta l'anno prima e firmata "Orate Pro Pictore MDXI Bartholom
Floren".
In cambio di questa,
ne fa un'altra analoga in San Marco.
Interrotta il
5 gennaio 1513 la collaborazione con l'Albertinelli, Bartolomeo va a Roma a
dipingere il Pietro e Paolo, ora nella Pinacoteca
Vaticana, su incarico di fra' Mariano Fetti.
Di ritorno da
Roma, nel 1514 dipinge il San Marco evangelista di Palazzo
Pitti e gli affreschi di Due Madonne nel
convento domenicano di Pian di Mugnone, mentre il 4 ottobre 1515 vi finisce
l'affresco di un'Annunciazione. Per la chiesa di
San Romano di Lucca produce la Madonna della Misericordia,
oggi a Villa Guinigi.
Il 23 maggio 1516,
a Ferrara, curiosamente accetta da Alfonso I d'Este una commissione profana,
l'unica di cui si abbia notizia, una Festa di Venere,
che non dipinge ma della quale ci resta il disegno; in compenso, in una lettera
del 14 giugno 1517, promette al duca tre quadri di soggetto religioso.
Nel 1517 termina
l'affresco del Noli me tangere per il convento di
Pian del Mugnone, l'ultima sua opera.
Muore l'otto d'Ottobre del 1517 all'età di quarantotto anni.