LA PROCESSIONARIA
Fino a qualche anno fa, a Fallo veniva fatta molta confusione su questo lepidottero forse perché, come accade per altri tipi di animali, non ne esisteva una netta distinzione. Con il termine "Marapilose" ci si riferiva, infatti, a qualsiasi tipo di bruco leggermente coperto di peluria. Il termine dialettale del resto ben gli si addice anche se non si comprende esattamente cosa s'intende con il prefisso "mara", mentre è chiarissimo il termine "pilose".
Come accade sempre per quasi tutti gli esseri striscianti, c'era, nell'immaginario collettivo, una certa repulsione anche per questo bruco che veniva spesso volutamente calpestato e che era indicato ai bambini come qualcosa da distruggere. "Accite, accite, la marapilose!", veniva ordinato dagli adulti ai piccoli e costoro, in tal caso, erano sempre pronti ad ubbidire.
Che la processionaria sia dannosa è risaputo, che provochi problemi alla pelle quando se ne viene in contatto è scientificamente provato, ma spesso, proprio perché non si distingueva la processionaria vera e propria da altri lepidotteri, si tendeva a sterminare qualunque cosa che le somigliasse vagamente.
Probabilmente non si conosceva neppure il motivo per cui dovessero essere schiacciate. Non si sapeva che nidificano sui pini e che alcune specie attaccano anche le querce, ma quando si chiedeva perché bisognava ucciderle spesso la risposta era: "picchè è n'animale brutte!" (perché è un animale brutto). Chi sa se si era a conoscenza del fatto che quel "brutto animale" ben presto si sarebbe trasformato in una farfalla?
Processionaria del Pino
(Thautometopea pityocampa)

CLASSE: INSETTI

ORDINE: LEPIDOTTERI

FAMIGLIA: TAUMETOPEIDI

 

L'insetto, una volta maturo, fuoriesce dal terreno solitamente nel mese di luglio. Le femmine si arrampicano per prime sulle piante ad alto fusto e poi vengono fecondate dal maschio. La femmina fecondata vola alla ricerca di una pianta adatta per deporre. Le uova vengono deposte intorno ad una coppia di aghi. Dopo circa 30 giorni (siamo a metà o a fine agosto) nascono le larve che scheletrizzano gli aghi e si spostano per la pianta formando nidi provvisori.

In ottobre formano un nido sericeo per superare l'inverno. Verso la fine di maggio scendono dall'albero e si interrano ad una profondità che varia dai 5 ai 15 cm e tessono un bozzolo e dopo due mesi raggiungono lo stadio di maturità. Gli insetti adulti hanno massimo due giorni di vita.

Il danno è dato dalle larve che divorano le foglie e gli aghi delle piante sulle quali si sono insediate. La pianta, in seguito all'attacco subisce un forte indebolimento che causa un ritardo nello sviluppo e, ancor più grave, una caduta, a volte totale, degli aghi. La processionaria è pericolosa anche per l'uomo a causa dei peli urticanti delle larve che causano arrossamenti, febbre ed irritazioni agli occhi. La lotta che si effettua generalmente è l'asportazione ed in seguito la distruzione col fuoco dei nidi invernali. La lotta è stata resa obbligatoria con D.M. del 20/5/1926 ed in seguito con D.M. del 1938.

 
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