LA CICALA
È impossibile non associare questo insetto alla calura estiva così come è impossibile non accomunarlo all'ozio.
A tale proposito, in questo sito, nella rubrica dedicata a "Gli aneddoti", se n'è già parlato narrando la famosa storia de "La cicala e la formica".
In effetti, quest'insetto non è poi così fannullone come si crede e la sua vita è molto più lunga di quanto si pensi generalmente poiché il suo stato larvale dura parecchi anni durante i quali tutto fa tranne che oziare.
Per quanto riguarda il nostro paese, la cicala è nota soprattutto perché legata ad un famoso improperio indirizzato specialmente agli sfaccendati.
Chi non ricorda, infatti, la frase "puozze fa lu bbuotte gnè 'na cicare"? Pare appunto che l'insetto dopo molto cantare scoppi e da qui l'ingiuria (la mmallizzone) di cui sopra certamente forgiata in tempi in cui l'ozio era quanto di peggiore potesse capitare in una famiglia.

Cicala (Cicada orni)

SOTTOCLASSE: PTERIGOTI

GRUPPO: ETEROMETABOLI

Hanno metamorfosi incompleta: hanno alla nascita aspetto simile agli adulti, ma sono privi di ali; attraversano gli stadi di neanide e di immagine o insetto adulto.

ORDINE: EMITTERI O RINCOTI
Caratterizzati da apparato boccale pungente-succhiante, producono gravi danni ai vegetali succhiando la linfa e provocando malformazioni con le loro punture. Il loro apparato boccale prende il nome di rostro. A quest'ordine appartengono le cicale, le cocciniglie, gli afidi (parassiti dei vegetali) e le cimici dei letti (parassiti degli uomini).

 

 
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