Tra le varie prelibatezze locali, la chiocciola è certamente una delle più ricercate nella nostra zona.
È, infatti, tutto oggi abbastanza frequente vedere gente che, dopo la pioggia, abbigliata per l'occasione, parte alla ricerca dei gasteropodi nelle campagne circostanti il paese.
Spesso i cercatori hanno una propria "zona di caccia" (il cosiddetto "cuzze": posto nascosto la cui esistenza non va rivelata) dove si reca sicuro di non tornare a mani vuote e, al ritorno, mostra fiero il suo bottino a chiunque incontra lungo la strada. Particolare cura va poi posta nel cosiddetto "spurgo" dell'animale prima di essere mangiato: il metodo maggiormente usato è quello di porre le lumache in un cesto appositamente allestito e nutrirle per un certo periodo con la crusca. Tale periodo di preparazione è variabile e molto dipende da quanto si resiste alla tentazione di mangiare un bel piatto di lumache.
In tempi non recenti alcune volte non si aspettava neanche che le lumache "spurgassero" e, appena tornati a casa, se c'era il fuoco acceso se ne mettevano subito quattro o cinque a cuocere nella brace mangiandole subito dopo. Oggi forse sarebbe difficile trovare qualcuno con tanto coraggio e soprattutto con tanto stomaco in grado di affrontare una simile prova.
In seguito, tra i ragazzi, non tutti raccoglievano le lumache soltanto per mangiarle. Come per altri animali, esse erano raccolte per il solo gusto di vederle crescere e depositare le uova dentro scatole di stagnola attrezzate per l'occasione con mangiatoie ed abbeveratoi. Tali ricerche scientifiche finivano regolarmente con l'arrivo dell'autunno quando tutti dovevano ricominciare la scuola.
A Fallo, nella forma dialettale, con il termine "ciammagliache" ci si riferisce alla lumaca in generale e la limaccia viene chiamata "ciammaglica nute" (letteralmente, la lumaca nuda) proprio per distinguerla dalla chiocciola.
Esiste inoltre, nel nostro paese, una classifica nella qualità delle chiocciole, perciò "lu maruozze" è la chiocciola vera e propria, la "pipilonne" è quella con il guscio duro dal colore biancastro e "lu ttuppatielle" è di piccole dimensioni, molto compatta, dal guscio verde scuro e dalla carne bianca, piuttosto rara ma, a detta di molti, una vera prelibatezza. |