FEGEA
Dalla semplice cavolaia al coloratissimo macaone: sono molte le specie di farfalle che si possono ammirare nel nostro paese nel periodo estivo. Certamente l'inquinamento atmosferico e la scarsità di fiori, negli ultimi anni, hanno contribuito parecchio alla scomparsa di alcune specie, ma ancora oggi a Fallo è possibile imbattersi in questi coloratissimi insetti.
Cacciati in maniera sconsiderata dai ragazzi per "collezionarli" questi lepidotteri erano spesso merce di scambio e di rivalità fra i vari gruppi di amatori che ricorrevano a mezzi originalissimi per catturarli. In commercio esistevano naturalmente le retine per farfalle, ma si preferivano sistemi più economici e "caserecci" per prenderle. Il più originale consisteva nel lanciare sull'insetto un largo sasso piatto il quale, cadendo, restava sospeso sull'erba alta intrappolando la farfalla tra gli steli e il sasso stesso. Altri si affidavano alla propria sveltezza catturando le farfalle direttamente con le mani incuranti del fatto che questo sistema spesso rovinava irrimediabilmente le ali dell'insetto.
I "collezionisti" ovviamente ricercavano gli esemplari più rari e più belli e trascuravano questo comunissimo campione rappresentato nella foto ritenendo, probabilmente, che non appartenesse al genere delle farfalle.
In effetti, anche nella stampa specializzata, la farfalla qui raffigurata è considerata di tipo "molto comune" e certamente non delle più belle.
Quello che invece è interessante e particolarissimo è, almeno per il nostro paese, il suo nome: lu cippe 'n cule (che non traduciamo per decenza). Sarebbe innanzitutto interessante sapere chi è stato quel fantasioso nostro compaesano che ha dato il nome a quest'insetto. Del resto osservandola bene, la farfalla risponde appieno al nome che le è stato imposto e sia per i bambini che per gli adulti di Fallo, le farfalle si chiamavano "farfalle", mentre "lu cippe 'n cule" era una categoria a parte.
Ammettiamo che questa distinzione, in fase di preparazione di questa pagina web, ha messo in difficoltà anche me che, in quanto fallese, non sapevo a quale gruppo appartenesse quest'insetto. Vi assicuro che la ricerca non è stata facile, ma mi ha riservato una bella sorpresa.

Fegea (Amata phegea)

ORDINE: LEPIDOPTERA

FAMIGLIA: AMATIDAE

GENERE: AMATA

 

I rappresentanti della famiglia degli Amatidi hanno colori brillanti e molte specie imitano le vespe; sono piccole farfalle notturne, presenti in Europa con un numero di specie assai limitato: Amata phegea è la specie europea più comune.
La Fegea, come gran parte degli Amatidi, è per molti aspetti simile alle zigene (Zygaenidae); la livrea, così insolita per una farfalla notturna, con i suoi colori accesi avverte i predatori della tossicità di questa piccola farfalla. Il corpo è interamente nero con riflessi blu-metallici, sulle ali anteriori e posteriori sono presenti delle macchie bianche, mentre il torace e l'addome sono ornati da anelli gialli; l'apertura alare può misurare fino a quattro centimetri di lunghezza.
Le dimensioni e la colorazione dell'insetto sono simili in entrambi i sessi.
Come le zigene, la Fegea vola nelle ore diurne, visitando i fiori delle specie erbacee dei prati, delle praterie e delle zone incolte, con volo pesante e rettilineo. Lo stadio adulto (imago) è raggiunto nella tarda primavera o all'inizio della stagione estiva, periodo durante il quale è più frequente osservare le fegee volare sui prati.
Il bruco, dal corpo grigiastro e coperto da numerosi ciuffi di peli neri, vive e si nutre su svariate piante erbacee quali Piantaggine e Tarassaco, nasce in agosto e ricompare nella primavera dell'anno successivo, dopo aver svernato.

 

 
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