NGANNADORE O NGARNADORE

Esca. Il termine si riferisce generalmente ai bocconi che sono posti nei punti di passaggio della selvaggina per attirarla e catturarla, ma figurativamente è usato anche per indicare un imbroglio, un inganno (parola italiana da cui, chiaramente, deriva).
Un discorso a parte va fatto per quanto riguarda la parola dialettale “escche” con cui si fa riferimento sia all’esca vera e propria di cui sopra, ma anche e soprattutto al materiale usato per accendere o ravvivare il fuoco. Si è, infatti, solito dire “è secche gnè n’escche” (è secca come un’esca). Modi di dire:

"Statte attiente prime d'accunsintì, ca pi niente è 'na ngannadore!" (stai attento prima di dare il consenso, come niente potrebbe essere un inganno!).