MMUCCIGLIE
Cose inutili, di scarso valore, carabattole. Altro interessante termine derivante dal partenopeo in cui con la parola "mucciglia" ci si riferisce allo zaino.
Nell'equipaggiamento in dotazione all'esercito borbonico lo zaino (chiamato appunto mucciglia) era confezionato con pelle di montone verniciata ad olio in modo da sembrare pelle di tigre. Di forma grossolanamente quadrata, era fornito di una chiusura per riparare il contenuto dalla pioggia. All'interno c'era un pannello di tela che lo divideva in due scomparti: in uno andavano riposte le scarpe, il sacco da polvere e una gamella da latte e nell'altra il pane (la razione per quattro giorni) e gli indumenti che dovessero occorrere per una marcia. Lo zaino era chiuso per mezzo di tre piccole corregge con fibbie di rame giallo ed era portato sulle spalle tramite due cinghie di pelle di mucca verniciate di rosso, come le bretelle del fucile. Il motivo per cui le carabattole siano chiamate "mmucciglie" va probabilmente ricercato nel fatto che lo zaino così concepito non era forse il massimo della praticità e che anche il suo contenuto lasciava molto a desiderare in fatto di utilità. Modi di dire: "Te la case chiene di mmucciglie" (ha la casa piena di cose inutili);
"So vuiutuate la cantine e so fatte 'na ittate di mmucciglie" (ho svuotato la cantina ed ho gettato via un po' di carabattole).
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