CURCE!
Verso onomatopeico col quale si richiama l'attenzione dei conigli d'allevamento. La parola viene pronunciata con voce un po' in falsetto e facendo vibrare la "r" sotto il palato con suono sordo. Era probabilmente un ingenuo tentativo di imitare il verso di questi animali (pressoché muti) per indurli ad avvicinarsi e lasciarsi accudire o prendere. Forse per riflesso condizionato, le bestiole rispondevano sempre al richiamo e si avvicinavano senza timore alle mani del padrone. |