CIUMME
Gobba (talvolta anche in senso figurato). Se il termine è decisamente bizzarro, ancora di più lo è la sua origine che (udite, udite!) ci perviene dal russo attraverso una voce samoieda. Con il termine ciùm, infatti, viene indicata una tenda trasportabile (per lo più fatta di pelli con armatura in legno) usata come dimora estiva dai nomadi siberiani. Una volta smontata, la tenda viene "confezionata" a guisa di fagotto e caricata sulle spalle per essere trasportata. È facile intuire, dunque, il motivo dell'attuale significato dialettale. Presumibilmente, il termine è stato "importato" dai tanti soldati italiani che, a più riprese nel corso della storia, hanno combattuto in quelle lontane terre sperimentando la triste necessità di trasportare il ciùm. Modi di dire: "Camìne diritte cà ti ve' lu ciumme!" (cammina dritto altrimenti ti viene la gobba!);
"Tienghe 'na camisce chi mi fa lu ciumme" (ho una camicia che mi fa la gobba - sgarba - );
"La cuperte sobbre a lu liette tè nu ciumme a lu luate" (la coperta sul letto ha una gobba - uno sgarbo - sul lato).
|