CHIÒCHIERE

Ciabatte, pantofole. È forse questa l'occasione più propizia per riconsegnare al dialetto abruzzese la "paternità" di questo vocabolo che, del tutto erroneamente, viene da sempre attribuita al dialetto di Ciociaria (Lazio-Frosinone). Sulla base di questo infondato presupposto, il termine viene poi riferito al dialetto abruzzese come una traslazione da quello ciociaro. In effetti la citata zona del Frusinate deve il proprio nome al vocabolo dialettale "ciocia" che indica appunto una sorta di calzatura rustica costituita da un unico pezzo fissato al piede per mezzo di corregge di cuoio o stoffa. Ma il termine "ciocia" deriva dall'abruzzese "chiochie" direttamente ereditato dal latino "clocca". Modi di dire:

"Tè cierte scarpe che pare nu puare di chiochiere.!" (ha delle scarpe così malridotte che sembrano un paio di pantofole);
"scètte da la case nchi li chiochiere a li piete" (uscì di casa con le pantofole ai piedi).