ARICAPA'

Scegliere, ma anche sbucciare. Deriva dal termine, a sua volta dialettale, "capare". Quest'ultima parola è il corrispettivo dell'italiano cappare, alterazione della parola latina "càpere", vale e dire prendere. Dalla stessa radice proviene anche il vocabolo captare, derivante dalla parola "capo", quasi "prendere per capi le cose che si vogliono separare dalle altre".

È noto nel nostro paese, a proposito di questo termine, l'aneddoto riguardante un certo Zi' Riche (Zio Rico), vecchio misantropo e male in arnese che sovente era oggetto di scherno da parte dei discoli che scorazzavano per Fallo. Un giorno il vecchio, stanco delle tante angherie subite, quando vide avvicinarsi un gruppo di ragazzetti certamente intenzionati allo sfottò, giocò d'anticipo chiedendo loro a bruciapelo: "Uagliù, tinete nu curtillucce?" (ragazzi, avete un coltellino?). I ragazzini restarono un momento interdetti e lui, approfittando della loro sorpresa, aggiunse: "e allore aricapàteve stù pirucce!" (e allora sbucciatevi questa piccola pera), facendo seguire le parole da un sonorissimo peto.