Venerdì 12 dicembre proietteremo l'ultimo film prima della pausa natalizia. Si tratta della commedia francese "Moliere in bicicletta" dal regista dell'acclamato "Le donne del 6° piano", Philippe Le Guay, con Fabrice Luchini e presentata al Torino Film Festival 2013. In Francia il film è stato inaspettatamente visto da circa un milione di spettatori.
Serge ha abbandonato la carriera d’attore per ritirarsi in una casetta sull’Île de Ré, dove vive come un eremita. A interrompere il suo burbero isolamento arriva Gauthier, amico e collega sulla cresta dell’onda, che gli propone di recitare insieme a teatro Il misantropo di Molière. Serge è scettico, ma chiede a Gauthier di restare qualche giorno per provare entrambi la parte del protagonista, Alceste. L’amicizia ritrovata, la poesia di Molière e l’incontro inaspettato con una donna italiana, Francesca, sembrano restituire a Serge la gioia di vivere, ma i rapporti tra i tre si riveleranno meno facili del previsto…
Grazie a un formidabile trio d’attori, Molière in bicicletta intreccia arte e vita in un gioco di specchi raffinato e a tratti esilarante, rendendo omaggio al mondo del teatro e al fascino e alla fragilità dei suoi protagonisti.
Breve Recensione
Chi è più pessimista nei riguardi del mondo, colui che lo critica in modo cinico e sprezzante o colui che lo accetta così com'è, poiché esso non è passibile di cambiamento? L'intelligenza del film "Molière in bicicletta" è di solleticare lo spettatore con questo dilemma al centro de "Il misantropo" attualizzandolo attraverso la storia di amicizia e rivalità tra due attori, Serge e Gauthier. Il primo si è ritirato dalle scene andando a vivere da eremita a all' Ile de Ré, mentre il secondo ha successo come attore televisivo. A Gauthier viene l'idea di portare in scena "Il misantropo" e va a trovare il suo amico di lunga data, burbero e solitario ma di indubbio talento. Iniziano a provare le parti di Alceste e Filinte, alternandosi nell'interpretazione dei personaggi, esprimendo tramite quelle maschere anche le loro personalità. Per volontà di Serge le prove si protrarranno per una settimana, al termine della quale deciderà se far parte del cast. Così le parole di una delle opere più celebri del teatro francese si innestano nel contesto contemporaneo, mischiandosi con la realtà quotidiana dei due, venata dalla rivalità per il ruolo di Alceste – il titolo originale è "Alceste à bicyclette", per l'appunto – e per l'attenzione di Francesca (interpretata dalla bravissima Maya Sansa). La pellicola è fresca, deliziosa, riflessiva senza essere pedante e ridondante. Degna di nota la scelta del regista Philippe le Guay, già applaudito per "Le donne del 6° piano", di inserire stralci di prove reali de "Il misantropo" tra Luchini e Wilson. Si ha l'impressione di entrare nell'intimità di un camerino nei momenti precedenti l'alzata del sipario, con lo svisceramento e la recitazione del testo che lo fanno apprezzare ancora di più. Questo film è una perla che si fregia di una regia notevole, una sceneggiatura ben tessuta e scorrevole, di attori bravi e misurati. E come collante Molière, come a dire che la genialità dei grandi sta nell'essere sempre attuali.
NOTE DI REGIA di Philippe Le Guay
Pedalando con Fabrice
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