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L'anno mille ottocento sessanta, il giorno nove Dicembre, nel Fallo

Alla presenza di me scrittore e testimoni sottoscritti si sono costituiti personalmente Raffaele fu Antonio Di Sciullo, e D. Leone arciprete de Lollis domiciliati in questo comune di Fallo.

Il costituito Raffaele Di Sciullo ha dichiarato di possedere a titolo di proprietà un locale adiacente all’attuale sua abitazione, e propriamente quello che resta attaccato alla porta d'ingresso dell'abitazione mentionata, e a quella del fu Stefano Di Vito, confinante colla strada pubblica denominata del Valzo, dalla quale il detto locale viene confinato per mezzo di un muro a secco, e confinante pari con l'altra strada vicinale che conduce semplicemente alla cantina di Adriano Frattura ed a quella di Stefano Di Vito, ora degli eredi. Ha dichiarato inoltre che il definito locale, con le rispettive metà dei muri indicati, ció di quella della propria sua abitazione, e di quella del muro dell'abitazione degli eredi del fu Stefano Di Vito con i muri a secco che vi esistono intende di venderlo liberamente, e senza speranza di ricompra all'altro costituito D. Leone de Lollis pel prezzo di docati ventotto, tanto valutato giusto l'apprezzo esperto del perito muratore Marcellino Castracane.

Ha dichiarato di più di possedere benanche a titolo pure di assoluta proprietà una somara, dell'età di circa quattro anni, gravida di circa sette mesi, di manto storno, la quale intende benanche vendere al Signor D. Leone De Lollis pel bonario e convenuto prezzo di docati quindici, per cosi rimediare agli urgenti e precisi bisogni di sua famiglia
Il costituito D. Leone
De Lollis vista la dichiarazione dell'altro costituito Raffaele fu Antonio Di Sciullo, aderendo alla compra tanto del locale descritto, quanto della somara, ha sborsato la somma di docati quarantatre dico, docati quarantatre, dei quail parte restano imputati per ciò che il Di Sciullo gli doveva per grano e denaro somministratogli anterioramente a questo atto, parte pagato per lui a Francesco fu Marco Castracane, e parte consegnati alla nostra presenza in tanta moneta sonante, che il Di Sciullo venditore ha rinumerata e tirata in tasca dichiarando vero ricomprato tutto cosi del suo debito di grano e denaro che teneva col De Lollis, di ciò che il medesimo ha dato a Francesco fu Marco Castracane, per cui avendo effettuito realmente la vendita del descritto locale, e della somara menzionata, ha consegnato la medesima, e ha immesso nel reale e corporale possesso del locale il ripetuto de Lollis, trasferendogli tutti i diritti azioni e ragioni con cui ha egli finora avuti sul locale ripetuto coll’espresso patto di dover richiudere a fabbrica la porta d'ingresso della sua abitazione , aprendola nella parte opposta, e di mettere a livello la fabbrica del pian terreno in modo da restar libera la metà della medesima da cielo a terra, operazione questa da eseguirsi a spese del detto Di Sciullo a tutto il mese di aprile venturo, al che mancando si assoggetta per espressa convenzione alla penale di docati dieci a favore dell'acquirente, al quale resta salvo l'altro credito che gravita sulla mia vigna in contrada Fonte Calcara, giusto lo strumento per cautela di quanto di sopra se n'é redatta la presente, sottoscritta dal debitore , e da me scrittore e testimoni

Raffaele di Sciullo
Gennaro Di Sciullo testimonio
Domenico Di Sciullo testimonio
Domenico De Lollis scrittore