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L'anno mille ottocento quarantatre il giorno otto Settembre in Fallo= li 8 7mbrc- 1843-
Avanti di me scrittore e sottoscritti letterati testimoni dichiara, Giambattista del fù Pietrangelo Castracane analfabeta domiciliato nel ripetuto Comune, di possedere pacificamente fra gli altri suoi beni paterni un territorio seminatoriale sito nell’agro del limitrofe Comune di Civíta Luparella, e propriamente nella contrada detta Lagarella, sotto la ripa Campanine, dell'estensione di circa mezza salma, esso é redditizio, oltre il peso fondiario, al Sig. Principe di Callamare; il medesimo confina da un lato Giuseppe del fù Adriano Di Sciullo, dall'altro lato con i fratelli di esso dichiarante, Peppe Nícola, e Giuseppe Castracane, ed al di sotto col fiume Sangro- quale soprascritto e confinato terreno; esso Giambattista Castracane per rimediare ai suoi bisogni ha risoluto di verderlo, come in forza della presente lo vende, e cede liberamente con tutti i pesi che ivi gravitano, a Marco Castracane, e per questi ai suoi figli cioè Antonio, Vincenzo, Francesco e Domenico Castracane, dandogli fin da oggi il vero, regale, e corporale possesso, pel convenuto prezzo fra loro di docati venticinque, come dall’apprezzo del perito di commune consenso detto, Giosafatto di Sciullo, quale somma é stata in questo momento sborsata dai compratori come sopra Antonio, Vincenzo, Francesco, e Domenico Castracane di Marco, in tanta buona moneta sonante di argento di regno, e quindi rinumerati ed intascata da esso venditore Giambattista Castracane, trovandosene entrambi le parti ben contenti-
Si é stesa la presente a cautela e ____
 

S. di C. di Giambattista Castracane che vende e riceve come sopra——
Giuseppe di Sciullo testimonio
Taddeo Castracane testimonio
Eusebio Monarelli Scritte e Testo