COCOMERO ASININO O ELATERIO |
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Per il suo caratteristico nome dialettale questa pianta è già stata citata su questo sito, nel dizionario.
"Lu sgrizzacule" (questa la forma gergale con cui il vegetale viene chiamato) è notissimo soprattutto alle generazioni dei ragazzi che hanno vissuto in paese quando ancora le sue strade non erano asfaltate. Era, infatti, facile trovare tale pianta un po' ovunque e non era raro che, passandoci accanto, la pianta stessa si facesse notare lanciando verso il passante i suoi semi.
S'ignora naturalmente chi fu l'inventore di un così originale nome, ma certamente il particolare modo con cui avviene il distacco del frutto dalla pianta ha contribuito in maniera vitale alla sua coniazione.
Il nome italiano del vegetale è Cocomero Asinino o Elaterio e la particolarità nella sua riproduzione è dovuta al fatto che i gas presenti all'interno del frutto maturo raggiungono una pressione critica ed il frutto stesso, simile ad una grossa ghianda verde, si stacca bruscamente dal peduncolo spontaneamente o al minimo contatto. I semi e la sostanza mucillaginosa in cui sono contenuti vengono spruzzati a distanza, mentre la capsula vuota, per reazione, viene lanciata in direzione opposta.
Certamente tali particolari scientifici erano del tutto sconosciuti ai ragazzi come sicuramente era sconosciuto il fatto che il liquido contenuto all'interno del frutto è irritante e quindi pericoloso per gli occhi. Tali frutti scelti con accuratezza tra quelli al limite della maturazione venivano, infatti, usati per ingaggiare battaglie tra opposti gruppi di ragazzi i quali li ponevano allineati sui muriccioli per farli poi esplodere verso i "nemici" schiacciandoli con le pietre. |
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Cocomero Asinino
(Ecbàllium Elatèrium)
Famiglia: Cucurbitacee
Distribuzione e habitat: È una pianta tipica dei paesi mediterranei, originaria dalle regioni aride dell'Africa settentrionale.
Caratteristiche: Questa pianticella ha fusti carnosi e ramosi adagiati sul suolo e poi ascendenti, che possono diventare lunghi anche qualche metro. L'intera pianta, perenne ed erbacea, è ricoperta da peli abbastanza rigidi che conferiscono a questa specie un aspetto piuttosto scontroso.
- Foglie: Spesse, hanno forma quasi triangolare, ondulate al margine che si presenta anche crenato-drenato.
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Fiori: Si formano all'ascella delle foglie, nella stagione primaverile-estiva e sono sessuati: quelli maschili sono portati in piccoli racemi e quelli femminili sono saldati ai rami. Il loro colore è giallo.
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Frutti: È una piccola bacca pelosa che ricorda, in miniatura, la forma di un melone. Esternamente si presenta ricoperta di numerosi peletti piuttosto ispidi; all'interno si trovano piccoli semi di colore bruno, con una polpa che, mano a mano che la maturazione progredisce, fa aumentare la pressione fino a che si ha un'esplosione con fuoriuscita e proiezione a qualche metro di distanza dei piccoli semi.
Utilizzo da parte dell'uomo: La pianta è stata utilizzata in passato anche per uso interno ma, in considerazione dell'elevata tossicità, da tempo questo tipo di utilizzo è stato abbandonato. Per uso esterno la pianta viene utilizzata per trattare alcune malattie della pelle, in particolare, la scabbia.
Curiosità. Questa è stata usata dagli Egizi, dai Greci e dai Romani come purgante drastico. Per uso interno ed esterno, questa cucurbitacea presenta pericoli: pare che un certo dr. Dikson nel 1888, per essersi messo in testa, sotto il cappello, un rametto fresco di Cocomero Asinino, sia stato colpito da una forte emicrania e da una colica con diarrea per un'intera giornata; eppure non ne aveva ingerito neppure una piccola particella.
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